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 2012  agosto 01 Mercoledì calendario

Il Pd presenta il suo manifesto elettorale

• Pierluigi Bersani ieri ha presentato la Carta d’intenti, ovvero il manifesto in dieci punti per chi vuole entrare a far parte dell’alleanza di centro sinistra. Palco rosso sgargiante («stile Pcus anno Trenta» ha commentato Fioroni), in prima fila tutti i big del partito. Racconta Bertini (Sta): «Un plico che non raggiunge le 300 pagine del programma dell’Unione ma che occupa 13 fogli, bollati dal Pdl Osvaldo Napoli come “vuoto pneumatico”, ma apprezzati da comunisti, socialisti e Cgil. E mirati a fissare valori di massima e alcuni punti fermi. Raccolti in una chiusa finale con le clausole per il patto di coalizione, che tradotte dal politichese suonano così: chi aderisce all’alleanza “dovrà sostenere per tutta la legislatura l’azione del premier scelto con le primarie”, come a dire niente scherzetti per cambi in corsa del pilota stile ’98. Ma non solo: sarà il leader a scegliere la squadra di governo senza spartizione di poltrone sotto ricatto degli alleati; e ancora: se ci saranno grane saranno risolte con voti dei gruppi parlamentari a maggioranza; e le missioni militari all’estero vanno sostenute senza manifestazioni già viste di “lotta e di governo”. E dulcis in fundo due regolette stringenti: il governo va appoggiato in tutte le misure utili a difendere l’euro; e tutti, sinistra compresa, si devono impegnare a promuovere un patto di legislatura “con forze liberali, moderate e di centro”, tradotto: governeremo con Casini e tutti lo sappiano fin d’ora».

• “Italia, bene comune” è stato lo slogan scelto dal Pd per lanciare la sua Carta d’intenti. «Uno slogan non certo accattivante» scrive Bertini sulla Stampa.