Rassegna, 1 agosto 2012
Il Senato vota sì alla spending review
• Con 217 sì, 40 no e 4 astenuti, il Senato ha approvato la spending review, una piccola manovra da sei miliardi che servirà ad evitare l’aumento dell’Iva a ottobre, a finanziare gli interventi per il terremoto e ad ampliare le tutele ad altri 55 mila esodati. Ora tocca alla Camera per un esame finale. [Talarico, Sta]
• Quello di ieri è stato il trentaseiesimo voto di fiducia per il governo Monti. [Bagnoli, Cds]
• La Talarico sulla Stampa nota che «oltre ai tagli alle spese, anche i cittadini saranno chiamati a far fronte a parte degli impegni pagando più tasse. Si va da un ritocco verso l’alto (0,6% in più) dell’Irpef nelle otto Regioni con la sanità in dissesto (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) alle tasse universitarie per gli studenti fuori corso (+25% per redditi inferiori ai 90 mila euro, +100% oltre 150 mila euro).
• I punti principali del testo sulla spending review approvato ieri dal Senato: - Pubblica amministrazione: risparmi di 1,7 miliardi per i ministeri nel 2013, 5 milioni in meno per le intercettazioni, riduzione del 20% dei dirigenti pubblici, -10% del personale non dirigente, buoni pasto non oltre 7 euro, per tutti 50% in meno di auto blu. Tetto di 300.000 euro per la retribuzione a manager e dipendenti delle aziende partecipate dallo Stato, non quotate, Rai compresa. Ma dal prossimo contratto. Sforbiciata ai trasferimenti alle Regioni: meno 700 milioni nel 2012, un miliardo i successivi due anni. E anche ai posti letto in ospedale, le Regioni dovranno arrivare a livello di 3,7 ogni 1000 abitanti (oggi è 4). Addio a pagelle e registri cartacei a scuola, sarà tutto in formato elettronico e dal prossimo anno le iscrizioni avverranno solo on line. - Sicurezza: dal primo gennaio 2013 sono ridotti gli organici degli ufficiali di ciascuna forza armata e il numero delle promozioni, esclusi carabinieri, finanza, capitanerie di porto e polizia penitenziaria. - Farmaci: nella ricetta va indicato il principio attivo del farmaco. Se il medico indica la marca accompagnata da spiegazione diventa vincolante per i farmacisti dare quel farmaco e non il generico. Vengono inoltre limati a vantaggio delle farmacie gli sconti che passano dal 3,65 al 2,25, mentre quelli a carico delle aziende scendono dal 6,5% al 4,1%. - Dismissioni: previste le dismissioni di Simest, Sace e Fintecna a Cassa depositi e prestiti, l’accorpamento delle agenzie fiscali (Agenzia del territorio con l’Agenzia delle entrate, Monopoli con l’Agenzia delle dogane) per le quali però si prevedono tempi più lunghi e il finanziamento dello Stato di Monte dei Paschi con 3,9 miliardi di cosiddetti Monti-bond. [Talarico, Sta]