Rassegna, 31 luglio 2012
L’utile Chrysler sale del 141% nel secondo trimestre
• Nel secondo trimestre 2012 l’utile netto di Chrysler è salito a 436 milioni di dollari (+141 per cento), tutti disponibili, a differenza dello scorso anno. Dodici mesi fa infatti i 181 milioni di utile del secondo trimestre si erano trasformati in una perdita di 370 milioni per effetto della rata di oltre mezzo miliardo pagata al governo americano per restituire il prestito che aveva consentito il salvataggio dell’azienda nel 2009. Chrysler ha ottenuto questa performance grazie a un nuovo incremento delle vendite: 630 mila veicoli consegnati nei tre mesi dalla casa di Auburn Hills, il 22 per cento in più dello scorso anno. I ricavi sono saliti a 16,8 miliardi di dollari, in crescita del 23 per cento. Per motivi di stagionalità la performance non è automaticamente proiettabile sui dodici mesi, ma è presumibile che di questo passo nel 2012 Chrysler si avvicini ai 2,4 milioni di auto vendute, quasi mezzo milione in più di quelle che probabilmente riuscirà a vendere il gruppo Fiat quest’anno in tutto il mondo. [Griseri, Rep]
• «(…) Era stata Fiat, a salvare Chrysler. Oggi è Chrysler a salvare Fiat. Da sola, Torino non sarebbe stata in grado di reggere la tempesta perfetta che, partita a fine 2008, sta devastando l’Europa dell’auto. Il Lingotto invece tiene. Anzi. Il consensus dà un trading profit trimestrale di 965 milioni e un utile netto di 370 (1,32 miliardi per fine anno). Le perdite targate Italia ed Europa ci sono anche per Fiat, certo. A compensarle, e largamente, arrivano però appunto i risultati di Detroit (e in misura minore quelli di Ferrari e Maserati): “Riflettono – dice Marchionne – la ricerca costante di qualità e valore da parte della gente di Chrysler: insieme, siamo sempre alla ricerca di fare ancora di più e rafforzare il nostro successo». [Polato, Cds]