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 2012  luglio 31 Martedì calendario

370 milioni di indiani restano al buio

• L’India ha subito il più grande blackout del terzo millennio (non accadeva dal 2001): 370 milioni di persone (circa il 30% degli indiani) senza luce, oltre 300 treni fermi, aeroporti in tilt, ospedali in emergenza, impianti di potabilizzazione dell’acqua bloccati. Spento il Taj Mahal, condizionatori muti negli alberghi del Rajastan, mostruosi ingorghi nelle strade di New Delhi senza più semafori. È successo alle 2 e 30 della notte tra domenica e lunedì, quando la rete che alimenta tutto il Nord è collassata di botto. Tutti al buio per oltre sei ore. Un problema di sovraccarico hanno fatto sapere le autorità governative. Tre dei 28 Stati indiani (Uttar Pradesh, Punjab e Haryana) avrebbero fatto gli esosi chiedendo alla rete più watt del dovuto. [Farina, Cds]

• Farina sul Cds: «L’India ha visto acuirsi i suoi cronici deficit energetici. Minore disponibilità di carbone (fonte principale), un sistema inefficace di distributori privati, l’aumento dei furti di elettricità, l’avanzata della classe media con la sua richiesta di sacrosante comodità ed elettrodomestici: tanti elementi che hanno fatto dei blackout quotidiani la norma (e la causa di furiose rivolte di quartiere). Non era ancora accaduto un collasso “effetto domino” come quello dell’altra notte. Eccesso di domanda, dicono gli esperti governativi. Il ministro dell’Energia Sushil Kumar ha insediato una commissione di tre giudici che darà il suo verdetto entro 15 giorni».