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 2012  luglio 27 Venerdì calendario

Calcioscommesse, 58 deferimenti. Omessa denuncia per Conte

• La Procura federale ha deferito l’allenatore della Juventus Antonio Conte per due omesse denunce, in merito alle gare Novara- Siena e Albinoleffe-Siena del campionato di serie B 2010/11, quando era il tecnico del Siena. Scampato così il rischio di illecito sportivo, ipotesi accusatoria che avrebbe potuto gravare non solo sul suo futuro in bianconero, ma sulla sua carriera. In tutto sono 57 i deferimenti disposti dal procuratore federale Palazzi, tra tesserati (45 in tutto) e società sportive (13). A giudizio cinque squadre di serie A: Siena, Torino, Sampdoria e Bologna a rischio penalizzazione, Udinese che se la caverà con una multa. Oltre alle tante di B: dall’Albinoleffe al Varese passando per Bari e Novara. L’illecito contestato a Portanova priverà, a meno di sorprese, il Bologna del proprio capitano. E anche chi gli aveva lasciato la fascia per volare a Montreal, come Di Vaio, va incontro a una squalifica per omessa denuncia. Oltre a Conte, la Juventus subisce il deferimento per illecito del difensore Bonucci – rischia una squalifica di tre anni (due se patteggia) – e anche l’omessa denuncia dell’attaccante Pepe e le contestazioni verso uomini dello staff dell’allenatore: il vice Alessio e il collaboratore Stellini. [Pinci, Rep]

• Questo secondo processo sul calcioscommesse si dividerà in due: mercoledì e giovedì prossimo le due udienze dedicate al filone di Cremona, le 48 ore successive spazio al dibattimento sul filone di Bari. Il primo giorno è quello dei patteggiamenti: la pena minima per l’omessa denuncia per fatti integranti l’illecito sportivo è di sei mesi, se c’è la reiterazione - caso Conte può superare l’anno (con l’accordo fra difesa e accusa per una doppia accusa di omessa denuncia la squalifica si può ridurre fino a 6 mesi). [Buccheri, Sta]

• Su Rep Foschini e Mensurati sono molto critici nei confronti delle decisioni della Procura federale: «Molta confusione, poco coraggio. All’inizio la storia è stata raccontata come quella di “quattro sfigatelli” poi si è gridato alla “tolleranza zero”, con pene esemplari per i giocatori minori. Non si è avuto il coraggio però di impiantare un maxi processo come si fece per Calciopoli ma si sono spacchettate arbitrariamente le accuse, provocando paradossi come quelli di Carobbio. Ma non solo. La Juve per esempio è in grossa difficoltà con Pepe e Bonucci: se il centrocampista decidesse di patteggiare l’omessa denuncia per Udinese-Bari condannerebbe a una lunga squalifica il difensore. Viceversa (vista l’attendibilità presunta di Masiello che li accusa) andrebbero entrambi incontro a una batosta. Ma non basta. Il vero problema è che anche dopo questi due processi (in calendario per i primi di agosto) la vicenda calcioscommesse è tutt’altro che terminata: ci sono in ballo gli illeciti di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, per i quali la procura di Cremona ha trasmesso tutti gli atti (in ballo le posizioni di Mauri, Sculli e altri giocatori). C’è il caso Napoli con Cannavaro e Grava accusati di omesse denunce per Napoli-Samp da Grava (e l’allenatore Mazzarri che ha parlato di “una legge non scritta dello sport” sul pareggio con l’Inter)».