Rassegna, 26 luglio 2012
Sanità, Formigoni indagato per corruzione internazionale
• Dopo settimane di indiscrezioni, i pm di Milano hanno confermato che Roberto Formigoni è indagato nell’inchiesta sulla sanità lombarda. Il governatore è invitato a comparire davanti ai giudici sabato. Le accuse nei confronti di Formigoni sono corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio (da 2 a 5 anni di carcere), aggravata dal carattere transnazionale del reato (aumento da un terzo alla metà), per quasi 7 milioni di euro di controvalore patrimoniale dei molteplici benefit messigli a disposizione da Pierangelo Daccò, il mediatore ricompensato con 70 milioni in 10 anni dalla Fondazione Maugeri per il suo ruolo di «facilitatore» nei rapporti tra questo importante polo privato della sanità italiana (con base a Pavia) e i meandri amministrativi del Pirellone. Spiegano Ferrarella e Guastella sul Cds: «Un pianeta nel quale Daccò spopolava per la sua capacità di “aprire le porte in Regione Lombardia” anche “sfruttando la conoscenza personale con Formigoni per accreditarmi presso i miei clienti” e muovere “nell’ente pubblico le leve della discrezionalità”. Leve cruciali per il riconoscimento agli ospedali delle “funzioni non coperte da tariffe predefinite”, pingue capitolo del bilancio della sanità (7%, per quasi 1 miliardo l’anno) parametrato su attività d’eccellenza e di ricerca in aggiunta ai normali rimborsi delle prestazioni erogate ai pazienti».