Fior da fiore, 26 luglio 2012
I Comuni non sono in grado di pagare gli stipendi • Spread in calo • La Merkel in Alto Adige • Le munizioni della Bce • Il centro di Milano non è più chiuso • Il caso Ilva
Fatto Il Fatto del Giorno (etichetta verde qui in alto) è dedicato al caso Formigoni.
Comuni 41 comuni non sarebbero in grado di pagare gli stipendi di agosto. Tra questi: Lecce, Rimini, Olbia, Mantova, Carrara, Pesaro, Monza, Reggio Emilia, Perugia, Massa e Imperia. Sono città che hanno incassato tra il 40 e il 50 per cento dell’Imu preventivata. Problemi anche a Roma (45,3), Napoli (45,9), Modena (dove è stato incassato il 40,4 per cento), Firenze (42%), Parma (42,7%), Cagliari (45,7%), Brescia (45,8%), Verona (46,6%), Padova (46,6%), Genova (46,6%), Bologna (47,4%), Catania (47,7%). In queste città, la massa dei cittadini ha deciso di pagare in tre rate, prosciugando la liquidità locale. Il taglio dei trasferimenti da Roma è stato di 500 milioni nel 2012 e sarà di due miliardi nel 2013. Le Province, a causa della spending review, minacciano di non aprire le scuole, le Regioni di non poter gestire la salute, ecc.
Spread Lo spread è calato a 514, le Borse sono risalite.
Merkel La Merkel è in vacanza in Alto Adige. Il ministro delle Finanze Schäuble sostiene che la fibrillazione dei mercati è sbagliata.
Efsf Nel vecchio fondo salva-stati Efsf non ci sono che 150 miliardi. Si calcola che per salvare la Spagna potrebbero occorrerne 500 e per l’Italia 700. Nel nuovo fondo salva-stati Esm, che aspetta il via libera dei giudici costituzionali di Karlsruhe, ce ne sono 500.
Trilioni La Bce ha a disposizione 2 trilioni di euro (cioè due miliardi di miliardi, due seguito da 18 zeri) per intervenire sui mercati. Quindi, se si dichiarasse disponibile a comprare sempre i titoli sotto attacco, scoraggerebbe del tutto con questo solo annuncio i potenziali venditori/speculatori, i quali dovrebbero solo assicurarsi – casomai - contro un aumento dell’inflazione. Ma non ci sarebbe in realtà neanche aumento dell’inflazione: ammesso che i flussi di vendita continuassero, alla Banca Centrale basterebbe far ricorso alla liquidità già immessa nel sistema. Ma poi: sapendo che è inutile vendere per deprimere i titoli perché ci sarebbe sempre un acquirente a sostenere le quotazioni, i nemici dell’euro si metterebbero il cuore in pace, lo spread tra Btp e Bund scenderebbe a 130-150 punti, il capitale delle banche italiane – zeppe di Btp – si rivaluterebbe, avremmo bisogno di mettere all’asta un 30 miliardi di obbligazioni in meno, con guadagno di due punti di pil. Il discorso non sarebbe diverso per spagnoli, portoghesi, francesi eccetera. Unico problema: convincere i tedeschi che questa mossa conviene, anche se non punisce i paesi scialacquatori e non dà quindi soddisfazione all’etica protestante del Nord Europa (da un’analisi di Carlo Pelanda).
Milano Per entrare nel centro di Milano da oggi non si paga più. Il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Mediolanum Park, un garage vicino al Duomo, che ha fatto ricorso prima al Tar (perdendo) poi al Consiglio di Stato (vincendo) sostenendo che il blocco del traffico lo danneggiava.
Ilva Il caso dell’Ilva di Taranto: il procuratore capo Franco Sebastio, che quindici anni fa da da pretore fece già condannare lo stabilimento, sta per mettere sotto sequestro l’acciaieria, accusata di aver provocato con i suoi fumi la morte di 386 persone in 15 anni (1998-2010). L’accusa si basa sulla perizia disposta dal gip Patrizia Todisco. Nei quartieri Borgo e Tamburi, vicini alla fabbrica, ci si ammala il 130% in più rispetto al resto della città. L’Ilva dà lavoro a 11,634 persone, tutte per strada in casa di sequestro. La Regione ha messo a disposizione 200 milioni per procedere alla bonifica. Oggi incontro a Roma.