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 2012  luglio 25 Mercoledì calendario

Lombardo da Monti, Sicilia sotto sorveglianza

• Raffaele Lombardo ieri è stato ricevuto a Palazzo Chigi da Monti. Uscendo ha detto sprezzante che il default della Sicilia e «solo una grande balla» e ha confermato che si dimetterà il 31 luglio per portare l’isola al voto a fine ottobre, il 28 e 29, in anticipo rispetto alle politiche. Lauria (Rep): «Ma la fiducia del presidente, al termine dell’incontro con Monti, stride con il freddo comunicato diramato dalla presidenza del Consiglio: una nota in cui si annuncia, nei fatti, che i conti della Sicilia sono sotto chiave. La Regione dovrà sottoporsi a un “confronto serrato” su tutte le voci di spesa del bilancio, “volto a garantire un quadro di massima trasparenza”. Lo Stato, in sostanza, passerà ai raggi X tutti i punti critici del bilancio siciliano: personale, valorizzazione del patrimonio, sanità e previdenza, le operazioni finanziarie fatte in questi anni, e i cosiddetti residui attivi, ovvero quella massa di crediti incerti (in tutto sono 15 miliardi) serviti per far quadrare i conti in questi anni. Su ciascuno di questi aspetti è stato istituito un tavolo di lavoro composto da dirigenti statali e nazionali».

• Scrive La Mattina sulla Stampa che «con l’uscita di scena di Lombardo, nell’isola si potrebbe sperimentare l’alleanza inedita tra Pd e Udc, con il rischio però che se nelle urne dovesse fallire, poi a Roma sarebbe impossibile ripetere l’esperimento. Il candidato alla presidenza potrebbe essere Gianpiero D’Alia, attuale capogruppo al Senato dei centristi. Bersani e Casini sono d’accordo, ma una parte del Pd siciliano non vuole ingoiare le direttive romane. Così avanza la candidatura dell’eurodeputato dei Democratici Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela, il quale qualche giorno fa ha ricordato che D’Alia non è nato ieri (“sei stato prima uomo di Cuffaro e poi di Lombardo, contribuendo a farlo eleggere e a tenere in carica il suo governo fino all’anno scorso“)».