Rassegna, 24 luglio 2012
Mercati: Italia e Spagna sotto attacco
• Mercati europei sotto attacco. Italia e Spagna nel mirino della speculazione. Schizza lo spread, fino a un massimo di 526, prima di chiudere a 515. Sprofonda la Borsa, con una raffica di sospensioni: Milano arriva a perdere anche il 5%, prima di recuperare un po’ grazie al divieto di vendite allo scoperto deciso dalla Consob per una settimana. Per la prima volta da giugno 2010 l’euro scende sotto la soglia psicologica di 1,21 dollari. Lo spread della Spagna ormai è stabile intorno ai 630 punti base, con la Borsa che scende in picchiata, tanto costringere le autorità ad uno stop delle vendite allo scoperto per tre mesi. [Polidori, Rep]
• Rende noto l’Eurostat che nel primo trimestre di quest’anno il debito pubblico di Eurolandia è salito all’88,3%, quello dell’Italia è arrivato al 123,3% secondo solo alla Grecia (132,4%), il record dal 1995. La Spagna si piazza al 72,1%. [Polidori, Rep]
• «(…) Il ritorno dello spread oltre quota 500 riapre la questione della spesa per interessi, cioè le munizioni che il Tesoro accantona per pagare gli oneri sul debito pubblico. Attualmente, con il Def di aprile, sono state ridotte a 84 miliardi (dopo che con il Salva-Italia e in piena crisi erano state prudenzialmente portate a quota 94 miliardi). Secondo le analisi del Cer questa cifra è compatibile con l’andamento di tassi d’interesse sui Btp al 6,2 per cento e quello medio dei Bot al 2,8 per cento: una situazione che si è mantenuta in questi termini per la prima metà dell’anno. Tuttavia già da ieri i Btp decennali sul secondario sono saliti al 6,38 e se si incamminassero verso la soglia limite del 7 per cento la situazione diventerebbe critica». [Petrini, Rep]
• In Spagna un nuovo record di sfratti (oltre 46 mila nel trimestre, una media di 500 al giorno); un altro mezzo punto di Pil in meno nel secondo trimestre. [Polidori, Rep]
• Scrive la Polidori su Rep che «dall’estero rimbalzano due notizie, di diverso tenore. La prima: l’hedge fund Avenue Capital di Marc Larsy, noto per essere in controtendenza, raccoglie tre miliardi di dollari da investire nei titoli dei paesi in difficoltà. La seconda: Lch Clearnet, una delle principali società di compensazione titoli internazionale aumenta i margini di garanzia su alcuni bond italiani e spagnoli. Giusto oggi sono attese aste di Bonos e Btp».
• «(…) Forti e deboli, virtuosi e imperfetti, fino a poche estati fa tutti si illudevano di navigare un mare in bonaccia. I tedeschi credevano di poter condividere la moneta senza condividere il destino, e gli errori, degli altri. Gli spagnoli erano impegnati a diventare consumatori moderni, a godere dei loro nuovi diritti economici e prepararsi a conquistarne sempre di nuovi. Noi italiani vedevamo bene i nostri problemi, ma in fondo eravamo convinti che non fossero tutta colpa nostra e soprattutto credevamo di conservare una sorta di diritto naturale al lieto fine». [Fubini, Cds]