Rassegna, 20 luglio 2012
Le immagini del kamikaze di Burgas
• Le telecamere di sorveglianza dell’aeroporto di Burgas, in Bulgaria, hanno ripreso l’attentatore che si è fatto saltare in aria facendo strage di turisti israeliani. Cappellino, capelli lunghi, bermuda, un grosso zaino sulle spalle, una tracolla sul davanti. Per oltre un’ora l’uomo si aggira per la sala d’aspetto. Poi segue la comitiva di israeliani fino al bus, si piega leggermente per poggiare lo zaino e si fa esplodere. Cinque turisti morti, più l’autista e lo stesso terrorista. Di lui è rimasta solo la testa (volata a 50 metri) e una patente del Michigan falsificata in modo grossolano. Secondo gli investigatori bulgari si tratta di un trentenne, arrivato nel paese tra i quattro e i sette giorni prima. Per gli israeliani è un militante reclutato da Hezbollah, movimento libanese finanziato dall’Iran. Ipotesi ribadita dal premier israeliano Netanyahu e confermata da fonti dell’intelligence Usa. Ieri però, a sorpresa, fonti giornalistiche bulgare hanno sostenuto che l’attentatore fosse un qaedista, Mehdi Ghezali, 33 anni, svedese, padre algerino e madre finlandese. Un nomade della jihad che, dopo due anni a Guantanamo, sarebbe tornato in azione. Storia però subito smentita. [Olimpio, Cds]