Rassegna, 20 luglio 2012
Bossi attacca Maroni e minaccia la scissione
• Umberto Bossi ha letto l’intervista di Roberto Maroni a Sette (in cui il nuovo segretario dice che non vuole essere «un Bossi in sedicesimo» e avrà pieni poteri nel partito) e ha risposto così: «Il capo sono io. Ci sono tanti cani piccoli che abbaiano molto ma non fanno paura. Maroni con me non è generoso». L’ex ministro dell’Interno non ha raccolto la provocazione: «Non ho niente da dire. Il congresso ha preso delle decisioni e per me la questione è chiusa». Bossi però ha continuato la polemica: «È la gente che decide tutti i giorni, non è una volta per tutte. Io faccio quello che mi dice di fare la Lega, la gente insiste. Chi guida deve sempre stare in equilibrio, non è una cosa una tantum. Maroni pensa che il segretario sia una funzione di potere, non è così». E il Senatur è arrivato a che a minacciare una scissione: «Speriamo di no, ma i rischi ci sono sempre». La tentazione dei bossiani in effetti c’è: creare un gruppo alternativo alla Camera (minimo richiesto 20 deputati) che attiri anche i delusi del centrodestra. L’onorevole Giacomo Chiappori non lo esclude: «Tutto è possibile, di sicuro noi bossiani non abbandoneremo la Lega. Abbiamo sempre odiato le correnti ma i primi a farne una sono stati i Barbari sognanti, quindi non vedo perché meravigliarsi se ne nasce un’altra. Non ho paura di dirlo, tanto in Parlamento non ci torno: Maroni ha usurpato un trono e noi abbiamo lasciato che condannassero il Capo. Il congresso l’ha eletto, ma quel posto Maroni se lo deve conquistare senza umiliare Bossi». [Muschella, Cds]