Rassegna, 20 luglio 2012
Il governo spagnolo ammette: «Le casse sono vuote»
• Poco prima di incassare la prima trance di aiuti europei, il ministro del Bilancio spagnolo, Cristobal Montoro, ha fatto un’ammissione agghiacciante davanti al Congresso: «Non c’è denaro nelle casse pubbliche, signori, non c’è denaro per pagare i servizi pubblici e, se la Banca centrale europea non avesse comprato i titoli di Stato, il Paese sarebbe fallito». Intanto gli spagnoli si sono riversati a decine di migliaia nelle piazze e nelle strade di Madrid, di Barcellona, di Bilbao, Valencia, Alicante e di altre 80 città protestando contro l’aumento dell’Iva, la soppressione della tredicesima e di parte del sostegno ai disoccupati e le altre rigide misure d’austerità per le quali il governo ha ottenuto ieri il via libera della Camera, con uno scarto di 49. Unicamente con i voti del Partito popolare. [Rosaspina, Cds]
• Lo spread spagnolo ieri ha stabilito il suo nuovo record, con 579 punti. L’asta del Tesoro ha fruttato più o meno quanto sperava: 2 miliardi e 980 milioni. La fiducia degli acquirenti dovrà essere ripagata a interessi tra il 5,2% e il 6,92% per titoli in scadenza tra due, cinque, sette e dieci anni. I tassi più alti dall’inizio dell’era dell’euro. [Rosaspina, Cds]
• I pompieri del comune di Mieres, nelle Asturie, che si sono spogliati in segno di protesta contro le misure del governo di Mariano Rajoy, tra cui l’aumento dell’orario di lavoro e l’abolizione della tredicesima. Sotto uno striscione con la scritta «a forza di tanto tagliare, ci hanno lasciato nudi», otto di loro hanno posato davanti alle telecamere convocate all’ora del cambio di turno. [Cds]