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 2012  luglio 19 Giovedì calendario

Green Hill, sequestrato l’allevamento lager

• Su disposizione della Procura di Brescia ieri mattina a Montichiari il Corpo forestale dello Stato ha posto sotto sequestro Green Hill, l’allevamento di beagle destinati alla sperimentazione. Trenta fra forestali e esponenti del Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali, intervenuti a seguito dell’indagine condotta dal pm Ambrogio Cassiani sulla base di innumerevoli esposti e denunce, hanno apposto i sigilli su oltre due anni di battaglia senza tregua, intrapresa da un manipolo di cittadini insofferenti a qualsiasi etichetta e divenuta in tutto il mondo simbolo della ribellione agli orrori nei laboratori. Tre gli indagati in concorso fra loro per il reato di maltrattamento di animali. I cuccioli e adulti di beagle nella struttura erano 2.500 circa. Ora i rappresentanti della Green Hill (che ieri si è detta «sconcertata dal clima di persecuzione») assieme al sindaco di Montichiari e alla locale Asl sono stati nominati custodi giudiziari dell’azienda: avranno l’obbligo di provvedere alla cura degli animali. [D’Amico, Rep]

• I beagle venivano tenuti in gabbie cinque metri quadrati per cinque animali, in quattro capannoni, senza possibilità di uscire all’aria aperta, alimentati attraverso un sistema di beccucci temporizzati. [Poletti, Sta]

• Marshall Farm Inc, la multinazionale americana che ha dato il nome a una specie di beagle brevettata per la sperimentazione. [Poletti, Sta]

• Il sequestro di Green Hill, che dal 2001 ha inviato ogni mese 250 beagle ai test più vari, dalla tossicologia all’impiantistica, arriva mentre si discute dell’imminente recepimento in Italia della direttiva 2010/63/UE. Molto peggiorativa per gli esemplari da sacrificare sui tavoli di quella che
Nature decretò nel 2005 «cattiva scienza ». La 14esima Commissione del Senato incaricata di valutare se introdurre test senza anestesia, nuoto forzato alla morte e altri esperimenti, si è consultata quasi solo con case farmaceutiche e medici vivisettori, non inclini a considerare che una sempre più vasta parte del mondo scientifico accusa la vivisezione di rallentare pericolosamente la ricerca. [D’Amico, Rep]