Rassegna, 19 luglio 2012
Dell’Utri indagato per estorsione a Berlusconi
• Dall’inizio del 2000 fino a qualche mese fa, Silvio Berlusconi ha effettuato periodicamente una decina di bonifici e donazioni a Marcello Dell’Utri per un totale di 40 milioni di euro. Troppi soldi, e soprattutto sospetti, secondo la Procura di Palermo, che ha così deciso di indagare Dell’Utri per estorsione, aggravata dall’aver favorito Cosa nostra. Un’estorsione che sarebbe stata commessa nei confronti di Silvio Berlusconi, ipotizzano il procuratore aggiunto Ingroia e i sostituti Di Matteo, Guido, Sava e Del Bene. È per questa ragione che i pm volevano ascoltare lunedì, come testimone, l’ex presidente del Consiglio. Ma lui non si è presentato, adducendo un «legittimo impedimento ». Per mercoledì prossimo è convocata a Palermo Marina Berlusconi, cointestataria di alcuni conti correnti da cui sono partiti maxi bonifici a Dell’Utri, anche per cinque, sei milioni di euro. Anche a lei i magistrati vogliono chiedere il perché di tanta generosità. [Palazzolo, Rep]
• Diciotto milioni di euro sarebbero stati girati a Dell’Utri addirittura il giorno prima del verdetto della Cassazione sul suo processo. Era l’8 marzo. Con quei soldi, Berlusconi ha comprato la villa sul lago di Como di Dell’Utri. Secondo i pm, sovrastimandola di quasi 9 milioni di euro. [Palazzolo, Rep]
• «(…) Il denaro passato da Berlusconi a Dell’Utri sarebbe stato versato – è l’ipotesi dell’accusa – per due possibili motivi. Il primo vede un ricatto perpetrato dall’imputato eccellente, che avrebbe ottenuto soldi per tacere sulle presunte relazioni con i boss (e non solo) del Cavaliere. Uno dei canali dei versamenti è la banca di Denis Verdini, coordinatore del Pdl, il Credito Fiorentino, e per questo la storia era venuta fuori nell’inchiesta P3, in cui lo stesso Verdini e Dell’Utri sono accusati di avere commesso una serie di reati collegati al tentativo di condizionare l’amministrazione della giustizia. L’altro possibile movente sarebbe rappresentato dal ruolo di Dell’Utri di mediatore tra mafia e Berlusconi. Per questo si sta scavando per vedere dove siano finiti i soldi passati dai conti del Monte dei Paschi di Siena intestati all’ex premier e alla figlia, ai conti di Dell’Utri». [Arena, Sta]
• Ricorda Palazzolo su Rep: «In realtà, l’ipotesi di un’estorsione commessa da Dell’Utri non è sospetto dell’ultima ora: la sentenza della Cassazione che ha già condannato definitivamente il senatore Pdl per le sue frequentazioni di mafia fino al 1978 parla chiaramente di “cospicue somme“ che negli anni Settanta Berlusconi pagò alla mafia, attraverso il “mediatore” Dell’Utri, per “la sua sicurezza e quella dei suoi familiari”. In quegli anni, Dell’Utri era solo il segretario di villa Arcore, appena arrivato da Palermo con tanto di stalliere-boss al seguito, Vittorio Mangano. Adesso, i magistrati sospettano che i recenti bonifici milionari di Berlusconi a Dell’Utri siano rate di quel vecchio ricatto, o forse il prezzo per il silenzio su quel passato compromettente: nel 1974, Dell’Utri organizzò un incontro fra l’allora giovane imprenditore Berlusconi e il boss Stefano Bontate. Anche questo è un capitolo già certificato definitivamente dalla Cassazione, che ha ritenuto attendibile il racconto di uno dei partecipanti all’incontro, il pentito Francesco Di Carlo».
• Dell’Utri ha definito Ingria «un pazzo». [Palazzolo, Rep]
• Alcune frasi di Dell’Utri, intervistato da Ziniti su Rep: «Io non ho mai ricattato nessuno, meno che mai il mio amico Silvio. Io ho costruito un impero per Berlusconi e forse di soldi me ne deve ancora. (…) Qui sono pazzi, non capiscono un cazzo. La vendita della villa non c’entra nulla con la sentenza della Cassazione. Quella villa era in vendita da due anni e il suo valore è di 30 milioni di euro. Io a Berlusconi gliel’ho data a 20, gli ho fatto un regalo. (…) Che ne ho fatto di tutti questi soldi? Li ho spesi. Io ho bisogno di soldi, di tanti soldi. Ho un sacco di spese, di debiti, ho i mutui da pagare. Ho i libri, la mia passione, che costano un sacco di soldi».