Rassegna, 18 luglio 2012
Mafia, assolto l’ex ministro Romano
• Il gup Ferdinando Sestilo ha scagionato l’ex ministro Saverio Romano dall’accusa di concorso in associazione mafiosa «in contumacia», con una formula ampiamente liberatoria («perché il fatto non sussiste»), ma su cui resta una minima ombra: «La prova manca, è incerta o contraddittoria». In altre parole, la vecchia formula dubitativa, abolita dal 1989. Ricorda Arena sulla Stampa che le indagini su Saverio Romano erano state due, e sempre per mafia: la prima era stata archiviata all’inizio del 2005 ed era stata riaperta nel corso dello stesso anno, dopo il pentimento dell’ex presidente del Consiglio comunale di un altro paesino dell’hinterland palermitano, Villabate. Francesco Campanella, politico mafioso ex Udeur, aveva sostenuto fra l’altro che a un pranzo a Roma, a Campo de’ Fiori, Saverio Romano gli ingiunse di votarlo, davanti a testimoni, «perché siamo della stessa famiglia».