Rassegna, 16 luglio 2012
Egitto, la Clinton dai generali. La folla la contesta
• Hillary Clinton, in viaggio ufficiale in Egitto, è stata contestata al Cairo con lanci di pomodori e scarpe contro la sua auto. Si sono sentiti anche cori «Monica, Monica», in riferimento al vecchio scandalo della Lewinsky. Il segretario di Stato Usa è accusato dagli egiziani di aver appoggiato in passato Mubarak, di favorire ora gli islamisti a scapito dei cristiani coopti e di aver stretto la mano al capo della giunta militare, il maresciallo Mohamed Hussein Tantawi. Eppure, scrive Van Buren su Rep, «nei due giorni trascorsi fra il terreno minato del nuovo Egitto, la Clinton aveva tentato di destreggiarsi tra le profonde rivalità politiche, religiose e ideologiche che lacerano il panorama sociale affiorato dalla rivoluzione del 25 gennaio. Più volte lei si era dovuta difendere dalle accuse di chi credeva di intravedere il sostegno della Casa Bianca dietro a questo o quel candidato: “Voglio chiarire una volta per tutte che gli Stati Uniti non si immischiano, in Egitto, nella scelta di chi debba vincere o debba perdere“. Ma nell’incontro con il Fratello musulmano, ora presidente Morsi, molti egiziani hanno visto il sigillo dell’America all’uomo asceso al potere grazie al sostegno della Casa Bianca».
• L’Egitto riceve dagli Stati Uniti 1,3 miliardi di aiuti all’anno. [Van Buren, Rep]