Rassegna, 16 luglio 2012
Matrimoni gay, si litiga nel Pd
• Nel Pd si litiga sui matrimoni gay, dopo il voto sul documento sui matrimoni omosessuali votato in assemblea sabato e criticato dalle associazioni. Uno dei protagonisti della querelle, l’avvocato e delegato gay barese Enrico Fusco, che ha restituito la tessera a Bersani, dà la sua versione: «È successo che la Bindi ha gestito con protervia l’assemblea, stracciando un accordo che prevedeva il voto con pari dignità dei due documenti e impedendo il voto del nostro». Il primo, quello messo a punto dal comitato dei diritti presieduto dalla stessa Bindi, prevede genericamente «formule di garanzia per i diritti e doveri che sorgono dai legami differenti da quelli matrimoniali, comprese le unioni omosessuali». Il secondo, firmato da sette esponenti del Pd (tra i quali lo stesso Cuperlo, Paola Concia e Ignazio Marino), proponeva di attribuire alle coppie non sposate (gay o meno) gli stessi diritti di quelle sposate, attraverso un istituto para-matrimoniale. Per Fusco la differenza è enorme: «La Bindi ha scritto cose generiche, una presa per i fondelli. Così al momento giusto potrà rispolverare i vecchi Dico, del tutto inefficaci». Dalla decisione della Bindi di non far votare il testo dei sette, perché contrario al primo già votato, la reazione virulenta degli oppositori. La Bindi minimizza: «Ma quale partito spaccato, è una minoranza di 38 persone». [Trocino, Cds]
• Contro Rosy Bindi e la dirigenza Pd si sono scagliati ieri Beppe Grillo, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola. Il comico sul suo blog: «Questi farisei, sepolcri imbiancati spruzzati di un rosso antico ormai stinto, pretendono di dettare le regole della morale. Fa schifo negare diritti sacrosanti per un pugno di voti». Il leader dell’Idv: «Mi auguro che quei deputati che hanno denunciato la chiusura del Pd in tema di diritti civili sostengano e sottoscrivano la nostra proposta di legge sul pieno riconoscimento dei matrimoni gay anche in Italia, già depositata in Parlamento». Il governatore della Puglia: «Crolla il muro dell’ipocrisia. E la politica è costretta a fare i conti con la richiesta sacrosanta del matrimonio gay. Finalmente... Sono per il diritto al matrimonio gay perché il Medioevo italiano è durato fin troppo. Basta con frammenti di diritti, vogliamo diritti interi, eguali per tutti». [Buzzanca, Rep]