Rassegna, 12 luglio 2012
Pechino risarcisce la mamma costretta all’aborto
• Si è conclusa ieri la vicenda della giovane cinese che a giugno, al settimo mese di gravidanza, era stata sequestrata e costretta ad abortire dal governo. Le autorità di Pechino hanno versato alla donna un indennizzo di 70.600 yuan, circa 9.000 euro, ammettendo di aver agito illegalmente. La giovane, già mamma di una bimba di cinque anni, avrebbe violato la legge del «figlio unico», in vigore in Cina da trent’anni per il controllo demografico, e non poteva pagare la multa di circa 5.000 euro prevista per la violazione della legge. [Sta]