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 2012  luglio 12 Giovedì calendario

Berlusconi ancora in campo. Alfano: «Sarò al suo fianco»

• Ieri il Cds aveva anticipato la decisione di Silvio Berlusconi di ripresentarsi come candidato premier alle elezioni del 2013. La notizia è data ormai per sicura da tutti. Così per tutta la giornata si sono susseguite dichiarazioni e commenti sulla nuova discesa in campo, la sesta, del Cavaliere. Angelino Alfano, interrogato sulla questione, si è lasciato sfuggire: «Se deciderà di farlo, sarò e saremo al suo fianco». Entusiasta Daniela Santanché: «Silvio garantisce un 30%». Più cauto Maurizio Gasparri: «Non abbiamo parlato con Berlusconi. Di fatto non è mai uscito dal campo mantenendo sempre la leadership e decidendo di fare un passo indietro per il governo tecnico. In base a quanto emergerà dal dibattito sulla legge elettorale, Berlusconi valuterà la sua candidatura. [Festuccia, Sta]  

• A una festa di compleanno, in un locale del centro di Roma, in serata Berlusconi avrebbe detto: «Mi dicono che tutto il mondo imprenditoriale vuole il mio ritorno». [Labate, Cds]  

• Intervistato da Verderami sul Cds, Alfano ammette che «Berlusconi è ancora oggi il più forte candidato del Pdl e quanto accaduto nell’ultimo anno necessita, giustifica, pretende un giudizio popolare».  

• Fa sapere Festuccia sulla Stampa che Berlusconi avrebbe annunciato di voler cambiare il nome del partito entro l’estate.  

• Scrive Magri (Sta) che Berlusconi starebbe pensando di presentarsi con una donna come vicepremier, probabilmente Daniela Santanché.  

• «(…) Nel centrodestra il resto del progetto di questi mesi appare superato. A cominciare dalle primarie. Non fosse altro perché Berlusconi, col suo ritorno in campo, di fatto cancella con un tratto di penna la consultazione tra i militanti del Pdl: come Alfano aveva fatto capire più volte, non avrebbe alcun senso con Berlusconi ancora in pista». [Labate, Cds]  

• Ricorda Magri (Sta) il rapporto molto stretto fra il destino politico di Berlusconi e quello delle sue imprese: «Certi numeri parlano da sé. La cassaforte Fininvest ha registrato nel 2011 un utile di 7 milioni e mezzo. Erano ben 160 nel 2010, oltre 600 nel 2009: un crollo verticale. Hanno pesato, è vero, la crisi economica e gli oltre 500 milioni versati per risarcimento all’arci-nemico De Benedetti, ma non è solo quello. Le azioni Mediaset valevano quasi 20 euro ciascuna tre anni fa, adesso un euro e qualcosa; il patrimonio si è assottigliato al punto da rendere importante l’esposizione del Cavaliere con il mondo bancario, stimata in oltre due miliardi di euro. Certi maligni sostengono che Berlusconi non potrebbe, nemmeno volendo, permettersi di staccare la spina al governo senza temere contraccolpi nocivi (di qui il convinto appoggio a Monti, che non tutti nel Pdl hanno ben compreso). Il partito dunque gli serve per continuare a contare, l’ex-premier non può permettere che si sciolga davanti ai suoi occhi».