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 2012  luglio 12 Giovedì calendario

Monti lascia l’interim, Grilli ministro dell’Economia

• Dopo otto mesi di interim, Monti ieri ha lasciato la carica di ministro dell’Economia, passata a Vittorio Grilli, finora vice ministro dello stesso dicastero. Grilli ha giurato al Quirinale ieri alle 16.30. Non ha avuto nemmeno il tempo di festeggiare la promozione. Poco dopo la cerimonia di fronte a Napolitano l’attendeva la riunione con le Regioni che gli hanno chiesto (per ora invano) la riduzione dei tagli alla sanità. [Barbera, Sta]  

• Grilli è il diciottesimo ministro del governo Monti, il più giovane, 55 anni. [Baccaro, Cds]  

• Ricorda Barbera (Sta) che Grilli frequenta le stanze del Tesoro e di Palazzo Chigi dal 1993, anno della sua prima esperienza da «Ciampi boy». Fu assunto dall’allora direttore di Via XX Settembre Mario Draghi. Al Tesoro ha fatto di tutto: il capo delle privatizzazioni, del debito pubblico, il Ragioniere generale e – fino allo scorso novembre – il direttore generale. L’unica pausa se l’è presa nel 2000-2001, spesi fra un insegnamento alla Bocconi e un incarico alla banca d’affari svizzera Credit Suisse First Boston.  

• Vittorio Grilli, schivo, riservatissimo, amante della vela, del golf e della montagna. Si è sposato in seconde nozze con una dirigente della Consip da cui ha avuto due bambini. [Barbera, Sta] Gioca a calcetto e tifa Inter. [Piccolillo, Cds]  

• «(…) Figlio di un imprenditore milanese (il padre Massimo guidava un’azienda di macchine per il caffé), madre biologa, Grilli studia al liceo Gonzaga e alla Bocconi, dove conosce Mario Monti. Come molti economisti della sua generazione, parte per gli Stati Uniti. Trova una borsa a Rochester, due passi dal lago Ontario e dalle cascate del Niagara. Un posto dove – lo racconterà lui stesso – l’inverno è lungo e spesso “vengono giù due metri di neve”. Lì conosce la prima moglie, l’americana Lisa Lowenstein. A 29 anni ha il primo incarico da professore a Yale. Ci rimane cinque anni, durante i quali conosce Draghi, Luigi Spaventa, Francesco Giavazzi. A quei tempi Grilli porta la barba, che taglierà solo dopo molti anni. L’aneddoto risale al 1997, quando il giovane professore è nel frattempo entrato nella squadra dell’allora ministro del Tesoro Ciampi: Grilli gli promise che se l’Italia fosse entrata nell’euro, se la sarebbe tagliata per sempre. Così fu». [Barbera, Sta]  

• «(…) È noto l’aneddoto da lui stesso raccontato a proposito della barba, quella che, prima che l’Italia entrasse nell’euro, promise al ministro di allora, Carlo Azeglio Ciampi, di tagliare se l’Italia ce l’avesse fatta. Da allora non l’ha più fatta ricrescere». [Piccolillo, Cds]