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 2012  giugno 08 Venerdì calendario

Sette, venerdì 8 giugno 2012Giro Il ventottesimo Giro d’Italia, partito il 17 maggio del 1940 da Porta Magenta, a Milano, 3

Sette, venerdì 8 giugno 2012


Giro Il ventottesimo Giro d’Italia, partito il 17 maggio del 1940 da Porta Magenta, a Milano, 3.500 chilometri per 24 giorni, si è concluso il 9 giugno con la vittoria di un giovane sconosciuto, gregario di Bartali: Fausto Coppi.

Esordio
«Coppi è il coscritto che, rompendo tutte le tradizioni, ha vinto il Giro d’Italia nell’anno del suo esordio. Un avvenimento che va oltre la misura dell’episodio tecnico, della vicenda sportiva. Ha un suono segreto, un suo medianico significato, una sua fresca poesia» (il fondo di Bruno Roghi sulla Gazzetta dello Sport il 10 giugno 1940).

Classifica
La classifica generale: 1. Coppi (107.31’10’’); 2. Mollo (a 2’40); 3. Cottur (11’45); 9. Bartali (a 46’09).

Bartali Il Giro doveva rappresentare la sfida tra Bartali e la Bianchi, la grande marca milanese che voleva rompere una buona volta la serie di sconfitte che durava da anni.

Cane
Gino Bartali subito caduto alla seconda tappa (Torino-Genova) per colpa di un cane che attraversando la discesa della Scoffera era finito sotto la sua ruota. Risultato: femore incrinato.

29 maggio
Il 29 maggio l’undicesima tappa, la Firenze-Modena, 184 chilometri appenninici. Enrico Mollo ha la maglia rosa, Bartali e Valetti, vincitori degli ultimi quattro giri, sono lontani.

Salite
Le quattro salite della tappa: Prunetta (761 m), Monte Oppio (821), Abetone (1388) e Barigazzo (1221). Sul primo colle attacca Ezio Cecchi, detto “lo scopino di Monsummano” (la sua famiglia fa scope di saggina). Ai piedi dell’Abetone ha 2’ su un gruppo con Coppi e Vicini e a 3’02’’ su Bartali, che si è dovuto fermare per un problema alla calotta del movimento centrale. A otto chilometri dalla cima Coppi allunga, poi raggiunge e stacca Cecchi. Sul Barigazzo è solo. Mancano ancora 76 km all’arrivo. Arriva a Modena con 3’45’’ di vantaggio.

Coppi Fausto Coppi, partito da Milano senza aver neanche guardato i profili delle tappe, quando è scappato nella Firenze-Modena non sapeva quanti chilometri gli rimanessero da fare.

Aquila
«Fu allora, sotto la pioggia che veniva giù mescolata alla grandine, che io vidi venire al mondo Coppi… Vedevo qualcosa di nuovo: aquila, rondine, alcione, non saprei come dire, che sotto alla frusta della pioggia e al tamburello della grandine, le mani alte e leggere sul manubrio, le gambe che bilanciavano nelle curve, le ginocchia magre che giravano implacabili, come ignorando la fatica, volava, letteralmente volava su per le dure scale del monte, fra il silenzio della folla che non sapeva chi fosse e come chiamarlo» (Orio Vergani).

Matricola
«La matricola Coppi compie la più bella impresa del Giro e vince dopo 100 chilometri di fuga la severa tappa appenninica Firenze-Modena conquistando la maglia rosa» (il titolo della Gazzetta dello Sport il 30 maggio 1940).

Giovane
Coppi, 20 anni, 8 mesi e 5 giorni, il più giovane vincitore del Giro.

Salumiere
Fausto Coppi, nato a Castellania il 15 settembre 1919 figlio di Domenico, sensale dei vini, e Angiolina, casalinga. Quattro tra fratelli e sorelle: Livio, Serse, Dina e Maria. Inizi come garzone in una salumeria (va a consegnare i prodotti in bicicletta), poi l’incontro con Biagio Cavanna, già massaggiatore di Costante Girardengo, e l’ingaggio di Eberardo Pavesi, direttore sportivo della Legnano.

Prosciutto «Un ragazzo segaligno, magro come un osso di prosciutto di montagna» (Orio Vergani).

Scopo
«Questo mangia molto ma non parla mai. La bocca gli serve a solo scopo nutritivo» (il commento di Pavesi alla riservatezza di Coppi con i giornalisti).

Stipendio
Lo stipendio ricevuto da Coppi per far da gregario a Bartali: 700 lire al mese.

Patria «Il coscritto Fausto Coppi è il vincitore del 28° Giro d’Italia che, nel doppio segno della giovinezza e della tradizione, ha recato alle folle sportive d’Italia la testimonianza della gagliardia e della Patria in armi» (titolo della Gazzetta dello Sport del 10 giugno).

Guerra
Il Giro del 1940, l’ultimo prima della II Guerra Mondiale (l’Italia entrò in guerra il giorno dopo la vittoria di Coppi). La gara riprese nel 1946 (primo Bartali, secondo Coppi).

Lucrezia Dell’Arti