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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Tullio Avoledo

• Valvasone (Pordenone) 1 giugno 1957. Bancario. Scrittore. «L’elenco telefonico di Atlantide, è divenuto un cult in poche settimane pur facendo a meno di ogni ingrediente classico del best seller (vicenda tutt’altro che sentimentale e lacrimevole, nessuna tribuna televisiva di provenienza, nessun successo di scandalo, notorietà dell’autore inesistente, casa editrice – la Sironi di Giulio Mozzi – essa stessa agli esordi). Qual è l’anomalia, dunque? Non sta neppure nel suo essere inclassificabile: Avoledo sembra un autore di genere ed è uno che i generi li attraversa. Teoricamente dovrebbe posizionarsi sullo scaffale della fantascienza, ma le sue storie vanno preferibilmente dalle parti dell’ucronia, e descrivono il what if di un mondo possibilissimo. Ma anche questo, a ben vedere, non ne fa automaticamente un caso. La stranezza di Avoledo è che, semplicemente, non si riesce a smettere di leggerlo. E, a detta dei suoi fan non soltanto telematici, una volta aperta la prima pagina di uno dei suoi ingombranti volumi, la lettura prosegue ininterrottamente e implacabilmente fino alla fine» (Loredana Lipperini).
• Tra i libri: nel 2007 Breve storia di lunghi tradimenti (Einaudi), tragedia di un banchiere che vuole espandere le sue attività in Oriente; nel 2008 La ragazza di Vajont (Einaudi); nel 2009 L’anno dei dodici inverni (Einaudi); nel 2011 Un buon posto per morire (Einaudi), scritto con Davide Dileo, in arte Boosta, tastierista dei Subsonica, e Le radici del cielo (Multiplayer.it Edizioni).