Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Piero Antinori

• Pelago (Firenze) 15 luglio 1938. Imprenditore. Produttore di vino (Chianti). Ha inventato il Tignanello e il Guado al Tasso. «Troppo giovane per partecipare alla guerra o entrare nella Resistenza, troppo vecchio per catapultarmi nel Sessantotto, ho potuto intervenire in una sola rivoluzione: quella del vino». • «La svolta avvenne all’inizio dei Sessanta, quando padre e figlio, Niccolò e Piero, avviarono quella che è stata chiamata la “revisione critica del Chianti”» (Daniele Protti). 
• «Avevamo capito che non è possibile fare vino di prima classe senza uva di prima classe. Non è la scoperta dell’acqua calda. Tutt’altro». 
• Ha portato il Chianti dal fiasco alla bottiglia: «È il simbolo della qualità». 
• Il Tignanello rappresentò un giro di boa: «Si trattava di vita o di morte, alla fine degli anni 60 eravamo in una situazione disperata. Molti colleghi avevano abbandonato. Gli imprenditori non erano preparati a una viticultura moderna e quindi la qualità del prodotto degradava. Mi trovai a prendere la responsabilità del gruppo in quel periodo. Dovetti scegliere: o cambiare mestiere o cambiare trend. Non volevo cambiare mestiere, mi ero innamorato del vino. Mio padre mi aveva avviato a questo lavoro, cominciai a guardarmi intorno. Andai in Francia per vedere che cosa avevano fatto. A Bordeaux ho avuto la fortuna di incontrare Emile Peynaud, illustre enologo. Si appassionò ai miei problemi e venne ad aiutarci, a farci capire qual era l’approccio che bisognava seguire. Sperimentazione nel miglior vigneto che avevamo: il Tignanello, facendo un vino che era diverso, più moderno ed elegante, più complesso. Ebbe subito un successo incredibile ovunque, non solo a Firenze. Conservammo comunque il nostro carattere tipico». 
• Sposato con la principessa Francesca Ludovisi Buoncompagni (Losanna 6 febbraio 1943). Tre figlie: Albiera, Allegra, Alessia.