Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Andrea Magro

• Udine 23 novembre 1961. Ct della Nazionale tedesca di fioretto femminile dal novembre 2013. Fino al dicembre 2008 Ct della Nazionale italiana (senza essere stato un atleta di livello). In 14 anni alla guida degli schermidori azzurri ha vinto 16 medaglie olimpiche (6 ori, 3 argenti, 7 bronzi) e 39 mondiali (16 ori, 8 argenti e 15 bronzi).

• Alle Olimpiadi di Pechino ha condotto gli azzurri a due medaglie d’oro (Vezzali nel fioretto e Tagliariol nella spada) e quattro bronzi (Sanzo e Granbassi nel fioretto, fioretto femminile e spada maschile a squadre).

• «Atlanta è ancora un’emozione. Il fioretto femminile era favorito, ma la Vezzali, già fortissima ma non ancora nel pieno della maturità, e la Trillini, detentrice del titolo, scoprirono che si può perdere da una campionessa quale la romena Badea. Poi, per la prova a squadre, ecco l’infortunio della Bianchedi, che avevo preferito alla Bortolozzi. Francesca, con professionalità, passò da riserva imbronciata a titolare motivata: arrivò un oro splendido. Sydney. Inizio dal fioretto maschile, terzo a squadre. L’avevo preso da poco in gestione, ma cominciò da quella medaglia il cammino che sarebbe arrivato fino ad Atene. Quanto alle donne, beh, oro con la Vezzali e con la squadra, oltre al bronzo della Trillini. Atene. Sul piano tecnico è stato il capolavoro mio e dello staff: uno-due con Valentina e Giovanna; argento e bronzo, più un quinto posto con i maschi. E l’oro a squadre, dei fiorettisti» (da un’intervista di Flavio Vanetti).
• Dopo le vittorie di Pechino, suscitò clamore la decisione della Federazione di non riconfermarlo come tecnico. «Nei suoi 14 anni in pedana non è stato esente da errori e da passaggi discutibili, ma il suo bilancio resta ultrapositivo, anche per la capacità, non comune, di misurarsi con la sconfitta. “Sono dispiaciuta a livello personale e professionale; non me l’aspettavo, non c’era la percezione che sarebbe successo questo”, dice Margherita Granbassi, “cresciuta” proprio da Magro, “la nostra scherma si concede un gran lusso”» (Flavio Vanetti) [Cds 16/12/2008].
• Nel 2009 una breve esperienza nel mondo calcistico come dirigente dell’Udinese calcio. A dicembre dello stesso anno, il ritorno nella scherma alla guida della Nazionale giapponese (fioretto femminile).
• «La Nazionale italiana mi ha insegnato come lavorare per arrivare al vertice e rimanerci. Udine è stata una bella esperienza, perché ho capito l’errore fatto: ho sbagliato nel non aver saputo scindere l’amore per la maglia bianconera alla professionalità. Forse li ho inondati di innovazione, perché volevo dare tutto. In Giappone ho fatto una full immersion in un altro mondo e mi sono arricchito in maniera straordinaria. Quando sono arrivato i nipponici erano cinquantesimi nel Ranking, dopo tre anni li ho lasciati al settimo posto» (a Monica Tosolini) [Udineseblog 19/9/2013].
• «Sono un po’ permaloso, ma un bravo ragazzo».
• Appassionato di Roberto Vecchioni.
• Sposato con Giusy.