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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Linus

• (Pasquale Di Molfetta) Foligno (Perugia) 30 ottobre 1957. Disc-jockey. Direttore artistico di Radio Deejay (dal 1994), la prima radio privata italiana (dove lavora dall’84 e ogni mattina alle 10 conduce con Nicola Savino Deejay chiama Italia), di Radio Capital (dal 2007), di m2o e di Deejay Tv. Fratello di Albertino. «Mi sento Charlie Brown. Mi riconosco nei suoi tratti, nel suo atteggiamento, tenero e un po’ sfigato al tempo stesso».
• «Mio padre era un operaio immigrato dal Sud negli anni Cinquanta. Stavamo in cinque in una casetta di due stanze. Mia sorella dormiva sul divano, io su un mobile apribile e Albertino in camera con i nostri genitori. Però la ricordo come un’infanzia bellissima, fatta di periferie, di caccia alle lucertole».
• «Speravo di diventare pittore, illustratore, disegnatore, grafico. Sicuramente non avevo in mente la radio».
• «Mio padre era un musicista dilettante con una grande passione, mia madre era affascinata dai rotocalchi, dal varietà televisivo, dal mondo della moda. Sono cresciuto a pane e Alberto Lupo, e mio padre che solfeggiava le canzoni sentite in tv. Quando sono nate le prime radio private per me è stato automatico avvicinarmi» (da un’intervista di Aldo Nove).
• «Io, che in casa ero cresciuto a pane e radio e avevo ereditato la passione per la musica da mio padre, ho iniziato a Radio Milano 2 di Cinisello Balsamo, con Gerry Scotti, che ancora oggi considero uno dei 2-3 fuoriclasse di questo mestiere. Ero all’ultimo anno di liceo e per 2-3 anni la radio è rimasta un hobby. In fondo ci veniva chiesto solo di “legare” insieme due dischi. Facevo praticamente tutto, il dj, il magazziniere, il regista, e quando nell’84 sono arrivato a Radio Deejay, dove c’era uno che schiacciava i bottoni per me, mi sono sentito perduto. (...) Ho scelto di lavorare in radio per mestiere, con grande disappunto di mia madre. Poi col tempo maturi, ti si forma una personalità, allarghi cultura e orizzonti. È così che arrivi a quello che faccio adesso, una radio leggera ma di attualità» (Marcello Prilli).
• Nel 2001 è stato tra gli autori dello show tv di Celentano 125 milioni di cazz...te. Nella stagione 2013/2014 ha condotto in seconda serata su Raidue Il grande cocomero. «Fa il suo mestiere sottovoce, con esemplare professionalità. Ogni puntata intervista quattro personaggi appartenenti a mondi diversi. Porge le sue domande con garbo, mettendo a proprio agio gli ospiti. Non li aggredisce, né li prevarica. Se tutto questo vi sembra poco» (Massimo Tosti) [Iog 8/2/2014].
• Ha pubblicato il romanzo Qualcuno con cui giocare (Mondadori, 2007), storia di un ragazzino che nell’estate del ’69 scopre il sesso e l’amicizia, e Parli sempre di corsa (Mondadori, 2010), racconto su come la sua passione per la corsa gli abbia cambiato la vita.
• Un film, scritto e interpretato: Natale a casa Deejay (2004) con i volti della radio impegnati in una recita di sapore dickensiano: 200 mila copie prenotate in edicola prima dell’uscita.
• «Il personaggio radiofonico più famoso dell’etere italiano» (La Stampa), ha fama di «cattivo, cattivissimo» (Antonio Dipollina): «Su questa rappresentazione di me stesso ci ho sempre giocato, in realtà, e chi mi conosce bene lo sa. Dopodiché ho un ruolo da allenatore e devo fare delle scelte. A quel punto scatta la sindrome da fidanzata delusa, e quelli che rimangono bocciati hanno solo due alternative: una è quella di dire che se ne sono andati loro. L’altra di dire che sono uno stronzo».
• «Con Fabio Volo ho sempre avuto un rapporto conflittuale. E fare una pausa di un anno è servito a entrambi. Noi di Deejay abbiamo capito che Fabio è un asset di grande valore. Ma è servito pure a lui, perché ha compreso come la radio fosse un po’ la pietra angolare del suo sistema» (a Claudio Plazzotta nel 2014).
• Dice che i successi gli fecero vivere «il periodo più brutto nel 2000 quando passammo in poco tempo da 4 a 6 milioni di ascoltatori. Che cosa fare di meglio? Un peso talmente grande che mi venne la depressione» (Roberto Pavanello).
• «In radio faccio un programma semplice: parlo quasi esclusivamente dei fatti miei... Ma è proprio questo il punto: la gente apprezza il linguaggio diretto, senza fronzoli. Molto più che i commenti sull’attualità» (ad Alessandro Di Lecce).
• In politica pro Veltroni: partecipò alla manifestazione milanese del Pd in piazza Duomo alla vigilia delle elezioni 2008. «Detesto l’attitudine italiana di non prendere posizione».
• Sposato in seconde nozze con Carlotta Medas, due figli, Michele e Filippo.
• Tifa per la Juve. Ha corso molte maratone, specie a New York, e nel 2009 è diventato presidente onorario della Milano City Marathon. Nel 2005, inoltre, da questa passione è nata la “Deejay Ten”, corsa sui 5 e 10 chilometri. Nel 2007 battuto da Gianni Morandi, «ma siamo rimasti lo stesso amicissimi».