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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Tullio Lanese

• Messina 10 gennaio 1947. Ex arbitro. Diresse partite in tutte le manifestazioni: le Olimpiadi del 1988, i Mondiali del 1990, la finale di coppa Campioni del 1991, gli Europei del 1992 ecc. Fu delegato Uefa, designatore e soprattutto per due volte presidente dell’Aia (2000 e 2004). Travolto da Calciopoli (estate 2006), subì una squalifica di 12 mesi (la camera di conciliazione gli fece un forte sconto sui 30 che gli avevano inflitto all’inizio).
• I pm di Napoli ne chiesero il rinvio a giudizio per associazione per delinquere finalizzata a frode sportiva nell’ambito dell’inchiesta Calciopoli: condannato in primo grado a 2 anni di reclusione (il 14 dicembre 2009) con il rito abbreviato, è poi stato assolto in appello (il 5 dicembre 2012): «Già, ero presidente dell’Aia. Cioè ricoprivo un ruolo che non aveva nessuna valenza tecnica e né operativa. I pm Beatrice e Narducci mi assegnavano, invece, un potere che non avevo. Pensavano che potessi influire sulle designazioni arbitrali: falso! Oppure che avessi una qualche influenza sugli arbitri: falso! Il mio incarico era sostanzialmente di rappresentanza. Ora, tutto questo era scritto sulle carte federali che io ho prodotto ai pm (…). Loro non hanno voluto leggerle, mi hanno detto che non contavano. È una storia assurda che, per fortuna, si è conclusa nel momento in cui il giudice d’appello ha voluto prendersi la briga di leggere quelle carte e, anche sulla base di quelle, mi ha assolto».
• «All’inizio dello scandalo (nel 2006) mi sono autosospeso dal ruolo di presidente dell’Aia con una lettera che inviai alla Figc nel giorno della fine del campionato (…). Io ero sicuro della mia innocenza, ma non volevo che lo scandalo potesse intaccare l’associazione che presiedevo».
• Nel 2008 canditato alle regionali con l’Udc in Sicilia con lo slogan «Calciopoli? Io c’entro». Non eletto.
• Nel frattempo ha continuato a svolgere il suo lavoro di assicuratore Sara («I vertici dell’azienda si sono sempre fidati di me»).
• Sposato con Italia Bicchieri. Ha una figlia che si chiama Giorgia.
• «Troppo bravo e forse troppo buono e troppo debole» (Cesare Gussoni).