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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Vittorio Frescobaldi

• Firenze 30 novembre 1928. Imprenditore vinicolo. Presidente onorario della Compagnia dei Frescobaldi, la holding che detiene il 100% della Marchesi de’ Frescobaldi (azienda che produce vino di alta qualità dal 1300). Presidente di Tenute di Toscana, subholding del gruppo Frescobaldi (nata nel 2006) che detiene il 100% di Luce della Vite, di Castelgiocondo e il 95% di Tenuta dell’Ornellaia (tra i soci il russo, re della vodka Yuri Shefler e l’americano Michael Mondavi).
• Laurea in Agraria nel 1953, nell’azienda di famiglia fin da ragazzo, con l’entrata in Borsa nel 1980 ne diventa presidente. Nel 2007 ha lasciato la guida al fratello Ferdinando (Firenze 24 settembre 1940).
• Tra i possedimenti della storica azienda agricola toscana (5000 ettari di proprietà e 1000 di vigneti) ci sono castello di Pomino (Pomino Doc), castello di Nipozzano (Chianti Rufina Docg), castel Giocondo (Brunello di Montalcino Docg), tenuta di Santa Maria (Morellino di Scansano Doc).
• Nel 2000 l’acquisto del 70% di Conti Attems, vasto produttore di vini nel Collio friulano.
• Cavaliere del lavoro, già vicepresidente di Confagricoltura, nel 2008 è stato eletto presidente del Comitato Grandi Cru d’Italia.
• «Fin dai tempi di Dino, poeta del Dolce Stil Novo, a Leonardo pellegrino in Terra Santa, ad Antonio ammiraglio pontificio contro “il turco”, all’organista Girolamo, ai cospiratori antimedicei della congiura dei Pazzi, ai prestatori di denaro per i re d’Inghilterra, non c’è pezzo di storia fiorentina dove non si trovi un Frescobaldi. Alla fine dell’Ottocento troviamo il nonno dei fratelli Frescobaldi, Ferdinando, erede del saggio Angelo, insieme al suo cugino dissipatore Dino. Una quantità di fratelli avevano preso i voti liberando il campo. Nonno Ferdinando è cattolico e filantropo, ma anche un grande donnaiolo e mangiatore di cacciagione. Sposa Maria Antonietta di Frassineto, ebrea, destinata a morire presto. Si risposa con la Graziella Mocenigo dagli omonimi dogi veneziani, donna non bella e alquanto tradita, ma affettuosissima con Lamberto, il padre di tutta la stirpe attuale, che la chiamava senza esitazione “mamma”. Lamberto è un personaggio interessante: nazionalista, molto amico di Federzoni e Corradini. Grande santo e benefattore, sposa Anna Negrone di Genova. Comincia qui, si può dire, il tentativo dei Frescobaldi di tener duro di fronte all’erosione dei tempi. Lamberto ha studiato agraria, capisce i limiti della mezzadria, diventa un ispettore dei lavori, sorveglia la fattura del vino. La guerra mondiale è uno spartiacque nella storia delle casate nobili d’Italia. I Frescobaldi soffrono assai quando le tenute vengono saccheggiate prima dai fascisti e poi dai partigiani. E soprattutto, vivono con senso tragico la morte di Lamberto a Pomino nel 1940. È qui che comincia la battaglia per il recupero che porta i Frescobaldi fino in Giappone e in California. Vittorio il secondogenito prende in mano la situazione da appena laureato, sentendosi sul collo il fiato della riforma agraria. “Lo stato non è un alleato: spezzetta quando deve aggregare, nazionalizza quando si deve privatizzare. Rovina il paesaggio con i paloni, ma impedisce di tirar giù un ulivo morto o di ristrutturare un’azienda”. Comunque, cominciando da un finanziamento del Mercato Comune per 250 ettari di nuovi vigneti meccanizzati ha attraversato il suo Mar Rosso. Il Chianti, definisce, è un Wine State, come la Georgia è il Peach State. Le innovazioni si sono seguite a innovazioni, le acquisizioni ad acquisizioni come quella basilare della tenuta di Castelgiocondo (800 ettari) dove si produce il Brunello. La famiglia è rimasta freneticamente intatta; ha attraversato tutto, compreso il 68 e la gestione rossa di Firenze e regione Toscana senza ridere e senza piangere» (Fiamma Nirenstein).
• Nel febbraio 2008 la procura di Firenze ha mandato un avviso di garanzia per frode in commercio e falso in atto pubblico al figlio Lamberto (vicepresidente dell’azienda e responsabile del settore produzione) con l’accusa di aver “allungato” fra il 1999 e il 2003 le uve toscane con altre provenienti dalla Puglia e dalla Basilicata. Stessa denuncia il mese successivo, questa volta per il Brunello vendemmia 2003 (quello che andava sul mercato nel 2008). La procura ha disposto il sequestro dell’annata a 13 aziende (Frescobaldi, Antinori, Argiano, Banfi ecc.) con l’accusa di aver utilizzato uve di vitigni francesi per “ammorbidire” il Brunello (che vuole esclusivamente uve Sangiovese). Ha patteggiato tre mesi di carcere (convertiti in pena pecuniaria).
• Sposato con Bona, quattro figli: Fiammetta, Angelica, Lamberto e Diana.