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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Riccardo Iacona

• Roma 27 aprile 1957. Giornalista tv. Dal 2009 conduce su Raitre il programma d’inchiesta Presa Diretta, «Lo stile del programma ricorda più la Gabanelli che Santoro. E questo è un grande complimento» (Aldo Grasso).
Laurea in Discipline dello spettacolo alla facoltà di Lettere e filosofia all’Università degli Studi di Bologna, aiuto regista dall’80 all’87 per il cinema e la televisione, iniziò a lavorare per Raitre prima in Scenario poi, dopo l’incontro con Michele Santoro, in Samarcanda, Il Rosso e il Nero, Temporeale. Seguito Santoro su Italiauno, dal 1996 fu autore insieme a Sandro Ruotolo e Corrado Formigli dei programmi Moby Dick e Moby’s. Ancora al seguito di Santoro, nel 1999 tornò in Rai (Circus e Sciuscià). Autore su Raitre di una esemplare trilogia sul declino del Paese (W gli sposi, W il mercato, W la ricerca, 2004-2005) cui seguì nel 2006 W l’Italia, nel 2007 Pane e politica e W l’Italia diretta (polemiche per la puntata sulla fecondazione assistita), nel 2008 La guerra infinita.
• «Di tutti i generi praticati in tv, l’inchiesta è forse l’oggetto narrativo più complesso che esista: a me piace immaginarla come l’enorme cima da ormeggio di una grande nave. Se la vedi da lontano sembra fatta da un solo grosso cavo, ma quando ti avvicini ti accorgi che è il risultato dell’intreccio di tanti fili, ed è proprio l’intreccio che ne garantisce la solidità» (dal suo libro/dvd Racconti d’Italia, Einaudi 2007).
• Nel 2008 ha realizzato due reportage dal titolo La guerra infinita, sull’Afghanistan e il Kosovo.
• Ha scritto Racconti d’Italia (Einaudi, 2007) e L’Italia in presadiretta (Viaggio nel Paese abbandonato dalla politica) (Chiarelettere, 2010) . L’ultimo libro Se questi sono gli uomini. Italia 2012. La strage delle donne (Chiarelettere, 2012), è un’inchiesta sul femminicidio. Solo a metà del 2012 erano più di 80 le donne uccise in Italia dai loro compagni. 137 nel 2011. Una ogni tre giorni: «Per ilmio libro sono stato tremesi in giro per l’Italia. E ho scoperto che manca totalmente l’aiuto di prossimità. Sono tutti presi dai grandi dibattiti o dalle grandi questioni internazionali, ma si disinteressano delle grida che si sentono nel proprio palazzo. E poi un giorno si scopre un cadavere. Siamo un paese avaro» (a Sette).
• «Siamo un paese a democrazia limitata, dove i politici sono autoreferenziali, dove la casta dirigente pensa solo alle lobby...».
• «Ho sempre sostenuto che in questo paese ci voglia più politica. Ma deve essere diretta».
• Vezzo dell’orecchino.