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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Patrizio Bosti

• Napoli 5 settembre 1958. Camorrista. Detenuto, in regime di 41 bis. Aveva raggiunto il culmine della carriera con il grado di reggente del clan Contini, nel quartiere Vasto-Arenaccia di Napoli, quando Eduardo Contini, capo dell’Alleanza di Secondigliano, era stato arrestato (14 dicembre 2007). All’epoca era tra i 30 latitanti di massima pericolosità ricercati dalla Direzione centrale della polizia criminale, e vantava già l’espiazione di due condanne per associazione camorristica. Si era dato alla macchia approfittando di una decorrenza termini di custodia cautelare (scarcerato l’8 agosto 2005, era stato sottoposto alla misura cautelare meno afflittiva dell’obbligo quotidiano di firma in una caserma dei carabinieri).
• Oltre ad essere il luogotenente di Eduardo Contini, Bosti è anche suo cognato, essendo i due sposati con le sorelle Maria e Rita Aieta (anche Francesco Mallardo, confederato all’Alleanza di Secondogliano, è marito di un’Aieta, Anna).
• Il 14 aprile 2000 era stato arrestato nel casolare di campagna di un incensurato, titolare di una trattoria, tra Qualiano e Giugliano, mentre era a tavola con altri 12 esponenti dell’Alleanza di Secondigliano (tra cui Francesco Mallardo). Il vertice discuteva il da farsi dopo il sequestro di dieci società immobiliari e commerciali, valore di un centinaio di miliardi di lire, nelle quali erano stati investiti i proventi delle attività illecite.
• Il carcere duro gli aveva fatto venire la depressione. Rigettava tutto quello che mangiava (era arrivato a pesare 50 chili per un metro e settantasei di altezza). Non avendo stampelle in cella, camminava appoggiandosi su uno scopettone (Sergio D’Elia, Maurizio Turco).
• Il 13 aprile 2005 è stato condannato anche grazie alle dichiarazioni rese dal pentito Luigi Giuliano, ritenuto credibile dai giudici nonostante il suo difensore, in sede di ricorso contro la sentenza di secondo grado, avesse evidenziato il «profondo rancore» nutrito dal Giuliano verso il Bosti, «in ragione di una relazione sentimentale che questi aveva colla sorella del collaboratore» (tra gli altri elementi di riscontro, il libro da cui risultava che il Bosti riceveva un mensile dal clan Contini).
• È stato infine riarrestato a Girona (Spagna) il 10 agosto 2008.
• «Latitanza a 5 stelle» (Fulvio Milone).
• Il 29 gennaio 2009 è diventata definitiva la condanna, a 23 anni, per il duplice omicidio dei fratelli Giglio, commesso nell’84, in piena guerra con il clan dei Giuliano di Forcella (che nello stesso anno l’avevano scatenata facendo amputare il dito di Attardo Vincenzo, titolare di una giocata clandestina nella zona del Vasto).
• A dire di Luigi Giuliano (vedi), era l’amante di sua sorella, detta “Celeste” (vedi). (a cura di Paola Bellone).