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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Stefania Craxi

• Milano 25 ottobre 1960. Politico. Figlia di Bettino Craxi (1934-2000). Sottosegretario agli Affari esteri nel Berlusconi IV (fino al 2011). Eletta alla Camera sia nel 2006 (Forza Italia) che nel 2008 (Pdl). Nel 2011 ha lanciato a Milano il movimento dei Riformisti Italiani e in Parlamento lasciò il Pdl per entrare nel Gruppo misto. Per le elezioni politiche del 2013 i Riformisti Italiani hanno corso da soli, sia alla Camera che al Senato. Non hanno ottenuto seggi. Come capolista del movimento in tutte le regioni italiane era stato proposto il nome di Luciano Moggi, che declinò l’offerta.
• «Alla Farnesina già la chiamano “ciclone Stefania”. Lei smentisce, assicura che non sarà “l’Elena di Troia” della Farnesina, pronta a far scoppiare guerre per colpa sua. Europa, quotidiano della già Margherita, ironizza sul fatto che “averle dato un incarico diplomatico è stato come armare un anarchico a Sarajevo”» (Roberto Zuccolini).
• Vita segnata dal rapporto col padre: gelosia forsennata quand’era vivo (Riccardo Bocca racconta che da ragazza, a una festa, si scagliò contro l’amante di lui Anja Pieroni, picchiandola e cavandole un orecchino); pretesa che sia solo suo da quand’è morto: Andréew Ruth Shammah ha raccontato che al funerale la figlia decideva chi era degno di avvicinarsi alla bara del padre e chi no (della Pieroni è poi divenuta amica, considerando con più calma che con Bettino s’erano voluti bene, e sapendo che lei aveva conservato l’altro orecchino). «Stefania Craxi ha due palle così: una figlia straordinaria, la augurerei a ogni padre» (Anja Pieroni). • È stata lei a trovare il padre senza vita il 19 gennaio 2000 nella villa di Hammamet «Non sono stata capace di salvarlo, ma papà era un cardiopatico grave e il primo ospedale si trovava a quaranta chilometri. Se soffriva? Sì, certo: da cinque anni. Soltanto due giorni prima era andato a comprarsi un paio di calze decenti».
• «Non difendo Bettino perché è stato mio padre, ma perché è stato Craxi».
• «Sono il cane da guardia della mia famiglia».
• «Si può dire di lei che sia una ragazza fragile, in lotta coi nervi, orfana di un padre che rivuole indietro da morto non avendolo avuto da vivo» (Concita De Gregorio).
• Critica nei confronti del libro Come mi batte forte il tuo cuore (Einaudi, 2009) scritto da Benedetta Tobagi. In una lettera al Corriere della Sera del 5/11/2009 scrisse: «Mi ha profondamente offesa. Il Craxi cinico e codardo, speculatore dei sentimenti di amicizia e di fraternità che lei dipinge non esiste, è un’immagine falsa e diffamatoria».
• Avendo dato dello “stronzo” a Rutelli è stata condannata a un risarcimento di 50 mila lire, che ha saldato in 36 rate da 1.389 lire: «Così per 36 volte ho potuto scrivere dietro al bollettino postale la causale “per aver dato del grandissimo stronzo al sindaco di Roma”».
• Comunicò a Marina Ripa di Meana l’intenzione di spaccarle la faccia e venne denunciata ai carabinieri.
• S’è presentata al Palavobis di Milano da Martelli il giorno dopo avergli dato del traditore (urla dalla platea: «strega», «rompicoglioni») per dire: «È il momento di pensare al socialismo e non alle poltrone».
• Ha creato la Fondazione Craxi e s’è schierata con la destra, rompendo anche col fratello Bobo, alleatosi - a suo modo di vedere - con gli assassini del padre.
• «Perché tra i figli di Craxi, Stefania e Bobo, non c’è accordo? Perché, fin da piccoli, hanno sempre litigato» (Lorenzetto).
• Il 24 gennaio 2008 ha presentato al cinema Embassy di Roma un documentario sul padre (La mia vita è stata una corsa) prodotto dalla Fondazione Craxi. Nello stesso anno ha pubblicato il libro autobiografico Lo sbarco. Genesi di una passione politica (Koinè).
• Durante le presidenziali del 2013: «Dirò una cosa che farà sobbalzare qualcuno: vorrei Massimo D’Alema presidente della Repubblica. Sia chiaro, ho un mare di cose da rimproverare a D’Alema. Ma questo non mi impedisce di vedere la sua statura di uomo politico e il suo senso dello Stato. Non dimentico, ma so distinguere tra il passato, che nessuno può modificare, e il futuro del Paese».
• Due mariti: «Con il primo, un figlio. Con il secondo, due. Quando non funziona più, è giusto lasciarsi. Ma devi aver chiaro che hai fallito». Col secondo marito Marco Bassetti (vedi) nel 1984 ha fondato la Italiana produzioni, divenuta nel 1989 Aran (dal nome di un’isola dove i due erano stati in vacanza) e acquistata nel 97 dalla Endemol. La Aran importò in Italia il format del Grande Fratello.