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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Chiara Cainero

• Udine 24 marzo 1978. Tiratrice a volo. Medaglia d’oro nello skeet alle Olimpiadi di Pechino (2008). Figlia di Mariangela e Eddi, da cui ha preso la passione per il fucile: «M’ha detto: “Papà, sparo anch’io”. Ha lasciato pallavolo e pattinaggio a rotelle, e via».
• Laureata in Scienze della comunicazione, giornalista pubblicista, lavorava a Milano. «Organizzavo eventi e l’agenzia per la quale lavoravo mi aveva proposto di seguire un prestigioso master. Ma a quel punto il richiamo dello sport per il quale mi sono terribilmente appassionata era troppo forte. Mi sono licenziata, sono tornata a Udine e nel campo di Campoformido non ho più smesso di sparare ai piattelli. Ho le chiavi del campo. Mi presento lì alle 9 e bum-bum-bum... per circa 300 giorni all’anno vado a sparare. Dalle 9 a mezzogiorno. Corsa e palestra nel pomeriggio e quando devo preparare grandi avvenimenti torno in pedana per centrare altri piattelli. Anche 250-300 colpi al giorno».
• Agente della guardia forestale, prima della promozione meritata con l’oro olimpico guadagnava 1300 euro al mese: «Senza l’aiuto economico di papà e di mio marito, non potrei sparare perché sparare costa» (30 mila euro l’anno, 7 mila solo per il fucile).
• Il marito Filippo, siciliano, lavora in banca: «Ci siamo conosciuti a Milano: studiava comunicazione allo Iulm, io ero alla Bocconi. Viveva con un paio di ragazze di Enna, la mia città. Per convincerla a uscire ci ho messo due mesi: è una donna bella e spiritosa, lo vedete anche voi, ma è così testarda...».
• Il suo è stato il primo oro di una donna italiana nel tiro a volo. È anche la prima olimpionica (uomini compresi) nata a Udine della storia.
 • Quinto posto alle Olimpiadi di Londra 2012.
 • Nel 2013, al quinto mese di gravidanza, conquista due titoli europei, skeet individuale e skeet a squadre, a Suhul, Germania. «Mentre sparavo sentivo muovere il bambino: spero che abbia capito che stavo disputando la finale». (Fulmini 8/8/2013)
• Lo zio Enzo Cainero (Tavagnacco, Udine, 23 agosto 1944), suo tifoso che l’ha seguita anche a Pechino, «è quello che ha portato il Giro d’Italia sullo Zoncolan, ad aprile fu candidato sindaco per il PdL al comune di Udine ma lui, invece, lo spareggio lo perse» (Maurizio Crosetti).