16 gennaio 1968
Tags : 1968 - Terromoto del Belice • Cronologia dei terremoti dal 1861
I soccorsi nel Belice
• A Montevago, solo questa mattina, da Palermo sono arrivate le prime vettovaglie per la popolazione: poche ceste di pane, cassette di cavolfiore (Farneti: «Ma non ci sono pentole per cuocerli») e latte per i bambini (Farneti: «Però si sono dimenticati i biberon, così i più piccoli sono rimasti senza»). A Salaparuta i viveri non sono arrivati per niente. [Gianni Farneti, Pan. 25/1/1068]
• Per tutta la notte i soccorritori hanno scavato a mani nude. Altri si sono aperti strade per raggiungere le località più colpite. Tra Partanna e Montevago si sono contate 20 frane. [Sta.Se 16-17/1968]
• A morire sono stati soprattutto anziani, donne e bambini perché di uomini validi in questa zona d’Italia non ce ne sono quasi più: sono tutti emigrati a nord o in Francia e in Germania, in cerca di maggiori fortune.
• Alle 8.09 il capo dello Stato Giuseppe Saragat parte da Ciampino per la Sicilia.
• Il quotidiano La Stampa ha raccolto 73 milioni per i terremotati del Belice.
• «Ho volato sopra un inferno. Un odore di zolfo bruciato scaturiva dalle fenditure aperte dal sisma nei fianchi delle montagne. Dall’alto la terra sembrava arata. Ho visto strade sconvolte, ponti diroccati, lunghe colonne di profughi che fuggivano dai paesi, dopo il tramonto attorno ad ogni città si scorgevano centinaia di fuochi: erano falò accesi per riscaldarsi dalla gente che trascorre la notte in campagna per timore di nuove scosse» (questa la testimonianza di un pilota di aereo delle squadriglie di soccorso dopo aver sorvolato Trapanese e Agrigentino). [Sta.Se. 16/1/1968]
• Sono 44 mila le persone che vivono all’addiaccio. Le temperature sono rigide. Qua e là cade persino la neve. [Asi 1968]