Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1968  gennaio 15 Lunedì calendario

Il terremoto del Belice

• Morti: 370 circa. Feriti: più di mille. Senzatetto: 70 mila. Scala Richter: 6,4. Scala Mercalli: X. Sono 2000 anni che questa zona non viene colpita da un terremoto. 

• La prima scossa è avvenuta alle 2.25 ed è stata violentissima. La Stampa scrive: «I sismografi del laboratorio sismico di via del Vespro, a Palermo, sono come impazziti: i pennini che registrano l’entità delle oscillazioni sono saltati, rendendo impossibili i rilevamenti successivi. In Palermo si è diffuso il panico. In un attimo le strade si sono gremite di gente in fuga a piedi, in bicicletta, in automobile. Ingorghi si sono creati ai crocevia, le piazze si sono intasate. La signora Maria Caruso è stata colta dai dolori del parto mentre fuggiva ed è stata portata ad un motel sulla Circonvallazione dove ha dato alla luce una bimba». [f.d., Sta. 15/1/1968]

• La zona più colpita «è un triangolo che ha per vertici Salemi, Poggioreale e Santa Margherita Belice», poi c’è  Gibellina, che si trova sulla direttrice Salemi-Poggioreale. Più a sud vi sono poi Santa Ninfa, Salaparuta, Partanna e Montevago. [Sta.Se 16-21/1968]

• Alle 2.45 il ministro degli Interni Carlo Emilio Taviani viene informato della situazione. [Sta.Se 16-17/1968]

• Alle 3.03 la seconda scossa, la più violenta. È durata per alcuni secondi, con intensità crescente, e si è accompagnata con una mareggiata. [Sta.Se 15/1/1968]

• Il centro più grosso è Salemi con 15.364 abitanti; seguono Partanna con 13.011, Gibellina con 6.410, Santa Ninfa con 5.836, Salaparuta con 2.943 e Poggioreale con 2.698, tutti in provincia di Trapani; vi sono poi Santa Margherita Belice con 7.811 abitanti e Montevago con 3.008, in provincia di Agrigento. [Sta.Se 16-17/1968]

• A Montevago (Agrigento) solo questa mattina sono già stati recuperati oltre duecento cadaveri. [Sta.Se 15/1/1968] Il paese non esiste più: il 95 per cento delle case è caduto giù. [Luigi Logatelli, Gio. 16/1/1978]. A Gibellina sono crollati il 90 per cento degli edifici. A Santa Margherita Belice l’80 per cento. [Pan. 25/1/1978]

• A Salemi sono crollate alcune abitazioni, la chiesa madre ha riportato danni ingenti, quella del Carmine è crollata. [Sta.Se 15/1/1968]

• Alle 4.20, infine, una terza ed ultima scossa, di forza minore. La popolazione è rimasta fuori per il resto della notte e si è decisa a rientrare nelle abitazioni soltanto verso le otto o le nove, quando il trascorrere delle ore senza altre scosse ha convinto la gran massa che il peggio era passato. [Sta.Se 16-17/1968]

• Notte di terrore anche a Palermo, dove però non ci sono vittime.

• Ad Alcamo cinque agenti che stavano portando i primi soccorsi sono morti travolti dalle macerie di un palazzo demolito dalla scossa delle 3.03. [Sta.Se 15/1/1968]

• Il ministro Taviani è partito da Roma alle 10.30, a bordo di un aereo militare, diretto a Trapani: di qui si recherà in elicottero sulle zone terremotate, per dirigere le operazioni di aiuto. Assieme al ministro ci sono il direttore generale della Pubblica assistenza Belisario, il dirigente della Protezione civile dottor Aurigemma e il vicedirettore generale sanitario della Croce rossa, prof. Conforti. Dallo stesso aeroporto di Ciampino sono partiti cinque vagoni volanti del servizio Protezione civile, con centoventi uomini del Nucleo centrale di manovra di Napoli con una dotazione di emergenza. Sugli aerei è stato caricato anche un forte quantitativo di plasma, messo a disposizione dalla Croce Rossa. [Sta.Se 15/1/1968]

• Il presidente della Repubblica ha fatto pervenire, tramite il ministro dell’Interno, on. Taviani, l’espressione del suo più profondo cordoglio alle famiglie delle vittime ed il suo augurio di pronto ristabilimento. [Sta.Se 15/1/1968]