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 1961  marzo 19 Domenica calendario

Sanremo ancora francese: Poulidor

• Per l’ottavo anno di fila preda degli stranieri, per il secondo anno consecutivo la Milano-Sanremo è vinta da un francese: dopo René Privat, stavolta tocca a Raymond Poulidor. Le poche speranze italiane riposte in Gastone Nencini (vincitore dell’ultimo Tour de France), nell’ex campione del mondo Ercole Baldini, nel campione nazionale Nino Defilippis, i favori del pronostico privilegiano due belgi, l’iridato Rik Van Looy ed Émile Daems, vincitore dell’ultimo Giro di Lombardia. Baldini ed il francese Jacques Anquetil (primo all’ultimo Giro d’Italia) già ritirati dalla corsa, in vetta al Turchino passa per primo Giorgio Tinazzi, seguito da cinque compagni di fuga tra i quali Franco Balmamion, a 1’03” un plotoncino con Privat e Daems. Formatosi in discesa un gruppetto di fuggitivi con una ventina di uomini, ai Piani d’Invrea resistono in dodici: Balmamion cade, Poulidor fora e, abbacchiato, medita il ritiro ma si convince a proseguire. Fuga esaurita a Capo Noli, a Finale l’attacco del belga Marcel Janssens disintegra il gruppo. A Ceriale passano in testa in ventidue, tra i quali Privat, Van Looy, il francese Louison Bobet (ex campione del mondo, primo a Sanremo nel ’51), il belga Alfred De Bruyne (primo a Sanremo nel ’56), in vista di Alassio rientrano Poulidor e l’ex campione del mondo André Darrigade (terzo a Sanremo nel ’58). Sul Berta parte Guido Carlesi, seguito da Van Looy, ma in vetta passa per il primo il francese Annaert, che accumulati 51” di vantaggio ai piedi del Poggio è raggiunto da Poulidor e dall’olandese Albert Geldermans (vincitore dell’ultima Liegi-Bastogne-Liegi). Sulla salita finale Poulidor resta solo, ma il gruppo guidato da Van Looy recupera secondi su secondi. In fondo alla discesa, due chilometri all’arrivo, il francese ha ancora un vantaggio di 400 metri, all’ingresso in via Roma gliene restano cento, sul traguardo precede Van Looy di appena 3”, terzo è Rino Benedetti, primo italiano sul podio dal ’56 (quando Fiorenzo Magni giunse secondo). [Delfino-De Marco-Pietrucci 2009]