31 dicembre 1949
Il messaggio di fine anno di Einaudi
• «Nel rigoglio di intimi affetti suscitato da questa trasmissione mi è caro interpretare con la mia parola il fervore di sentimenti che, come sulla soglia di ogni anno, cosi nell’attuale vigilia tutti ci accomuna in un palpito di mutua comprensione e di fraterna solidarietà.
Se ancor aspro è stato per molti il cammino percorso nell’anno, se i riflessi della tragedia vissuta dalla patria non sono stati ancor tutti rimossi e se gravi problemi tuttora attendono soluzione, giova riconoscere che anche nel 1949 il popolo italiano ha perseguito concorde e tenace l’opera della ricostruzione; sicché è lecito guardare con fiducia all’avvenire, che sarà quale noi stessi lo avremo maturato e meritato.
Possa l’anno che sorge, con l’aiuto di dio, essere per tutti foriero almeno di talune fra le soddisfazioni desiderate e possa il suo volgere confortarsi di una atmosfera di pace in cui sia a tutti dato di realizzare nuove tappe sulle vie del civile progresso.
Tale sono sicuro è il comune voto e tale è il mio personale augurio che si rivolge fervido e affettuoso in quest’ora ad ogni italiano entro e fuori dei confini della patria» (Luigi Einaudi, nel messaggio di fine anno agli italiani).