3 luglio 2011
Tags : TAV Torino-Lione
No Tav, battaglia in Val Susa
• Il corteo anti Tav (70mila partecipanti secondo gli organizzatori, 6mila secondo la questura) è macchiato dagli scontri tra black bloc e forze dell’ordine (che alla fine contano più di duecento feriti). Partenza della prima marcia alle 10.15 da Giaglione (a Sud della Maddalena), della seconda alle 10.30 da Exilles (Nord di Chiomonte, aperta dalle famiglie), gli scontri cominciano poco dopo le undici a Ramats, una frazione sui monti (pietre e bombe carta contro fumogeni e idranti), alle 15 si apre un nuovo fronte sul lato di Chiomonte, alla centrale elettrica. Mentre si contano i feriti, Beppe Grillo commenta: «Queste sono prove tecniche di dittatura». Sandro Plano, presidente della Comunità montana, si difende: «Abbiamo tentato in tutti i modi di evitare gli scontri, quelli lì non hanno niente a che vedere con noi e non li controlliamo». Mario Virano, commissario per la Tav, attacca: «Oggi è andata in frantumi la legittimazione morale dei No-Tav come movimento pacifista. Gli infiltrati sono stati invitati. Erano la loro testa d’ariete». Alberto Perino, leader del movimento, controreplica: «Tutte balle, è stata una grande vittoria. I black bloc sono un’invenzione. La polizia ha lanciato sassi e fumogeni contro i nostri ragazzi. Abbiamo le foto. Ma non finisce qui. Torneremo».