Salmaggi e Pallavisini, 13 dicembre 1939
Attaccata, l’Admiral Graf Spee si rifugia a Montevideo
• Ore 6:14: l’Admiral Graf Spee viene avvistata al largo dell’estuario del Rio de la Plata, a circa 150 miglia da Montevideo, dall’incrociatore pesante Exeter e dai 2 incrociatori leggeri Ajax e Achilles (quest’ultimo della marina neozelandese): la quarta unità della squadra, l’incrociatore pesante Cumberland, sta rifornendosi alle Isole Falkland. Il comandante della Graf Spee, capitano di vascello Hans Langsdorff, credendo di trovarsi di fronte a un solo incrociatore (ha scambiato l’Ajax e l‘Achilles per due cacciatorpediniere), anziché lasciare il campo e fuggire a tutta forza, apre il fuoco contro la squadra navale britannica. Sono le ore 6:17: tre minuti dopo sulla Graf Spee si rovescia il fuoco delle unità nemiche. L’unità tedesca, colpita, si allontana dietro una cortina fumogena facendo rotta verso il Rio de la Plata. Anche l’Exeter viene danneggiato seriamente e così pure l’Ajax, eppure la squadra inglese continua a inseguire il nemico mantenendo un fuoco micidiale. Alle 7:40 però l’Exeter deve abbandonare il campo per i troppi colpi ricevuti: l’Ajax e l’Achilles (anche quest’ultimo è stato danneggiato ma in maniera non grave) continuano l’inseguimento. La battaglia si interrompe alle 7:54. La Graf Spee ha parte delle artiglierie rese inutilizzabili, danni allo scafo e molti feriti a bordo: il comandante Langsdorff, pur sapendo di cacciarsi in una trappola, decide di rifugiarsi nel porto neutrale di Montevideo, dove, in base alle convenzioni internazionali, potrà sostare per non più di 72 ore. Verso mezzanotte l’unità tedesca entra in porto. Si sbarcano i feriti che vengono trasbordati su un mercantile tedesco ormeggiato nel porto, si provvede alle riparazioni più urgenti. Nonostante le pressioni esercitate dall’ambasciatore tedesco a Montevideo sul governo uruguaiano, il termine previsto delle 72 ore non viene prorogato. L’Ajax e l’Achilles, ai quali si è aggiunto il Cumberland proveniente dalle Falkland, attendono la loro preda al limite delle acque territoriali uruguaiane. [Salmaggi e Pallavisini]