Salmaggi e Pallavisini, 18 novembre 1940
A Berchtesgaden Hitler dà a Ciano una lettera per il Duce
• Ricevendo a Berchtesgaden il ministro degli Esteri italiano Ciano, Hitler non nasconde la sua amarezza per l’insuccesso dell’impresa di Grecia e la sua preoccupazione per gli evidenti dissidi in seno al Comando Supremo italiano. Egli sostiene, e lo ribadisce in una lettera a Mussolini che affida al conte Ciano, che l’acquisizione di basi aeree in Grecia (a Atene, Salonicco, Larissa e Arta) consente agli inglesi di bombardare i pozzi petroliferi romeni di Ploesti. Perciò giudica necessario un intervento tedesco, che tuttavia non potrà realizzarsi prima del 15 marzo dell’anno seguente. Secondo lui, il Duce deve cambiare radicalmente politica nei confronti della Jugoslavia, che occorre attrarre nell’orbita dell’Asse, eventualmente promettendole il porto di Salonicco quando la Grecia sarà stata battuta. Mussolini non deve poi dimenticare che le basi aeree inglesi in Grecia costituiscono una minaccia per l’Albania e per tutta l’Italia meridionale. Secondo Hitler, infine, occorre sbarrare il Mediterraneo, cercare un’intesa con la Turchia, convincere la Romania ad accettare un più forte presidio tedesco e l’Ungheria a consentire il passaggio della Wehrmacht, sconfiggere gli inglesi in Africa settentrionale, indurre la Spagna a entrare nel conflitto attaccando Gibilterra. È una vera lezione politico-strategica, una tirata d’orecchi, addolcita da una premessa verbale, espressa a Ciano, circa la calda e immutata amicizia che lo lega al dittatore italiano. [Salmaggi e Pallavisini]