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 1956  luglio 26 Giovedì calendario

L’annuncio dell’affondamento

• A dare l’annuncio dell’affondamento la vedetta guardacoste Evergreen, che aveva preso a bordo il capitano dell’Andrea Doria. Ecco i tre annunci: «Affonda rapidamente. È abbandonata dal suo comandante e dal pugno di ufficiali che si sono battuti sino all’ultimo istante per salvare la loro nave». «Affonda, emerge solamente la poppa». «La turbonave Andrea Doria è colata a picco, in una profondità di 70 metri alle 10,09». [Sta 27/7/1956]   

• Giovanni Cordera, secondo ufficiale di macchina: «Ci prodigammo per rallentare l’affondamento, riuscimmo a non far mancare la corrente elettrica e ciò valse a salvare centinaia di vite. La Doria colò a picco con le pompe in funzione e le luci accese. Eppure la centrale elettrica era fuori uso, allagata». [Renzo Pardi, Il Secolo XIX 27/4/2003]   

• Ino Simani, di Calice al Cornoviglio: «Sul Doria ero elettricista di II classe, addetto alla sicurezza. Mi precipitai con i colleghi a verificare se fossero scoppiati incendi, ma non ne trovammo. L’altra nave non si vedeva, eravamo avvolti dalla nebbia. Gli altoparlanti chiesero ai passeggeri di abbandonare le cabine, indossare i salvagente e portarsi ai punti di riunione. La gente, impaurita, si accalcava sulle scale. Sul ponte vidi il comandante che impartiva ordini e scrutava il mare col cannocchiale. La nave era già molto sbandata. Aiutammo i passeggeri a scendere nelle lance che erano state calate dal lato di dritta. I primi 400 passeggeri trovarono salvezza sullo Stockholm. Nel frattempo giunse l’Ile de France e calò lance e motoscafi. Sono sceso su una delle ultime lance che mi portò a bordo dell’Ile de France. Ero stremato, mi sono coricato in coperta e mi sono addormentato. Mi ha risvegliato la sirena della nave francese che salutava la Doria che si inabissava». [Renzo Pardi, Il Secolo XIX 27/4/2003]