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 1951  novembre 14 Mercoledì calendario

Gli argini del Po crollano

•  Alle 21.30 il fatto più grave: le acque del Po rompono l’argine maestro a 1.500 metri dal centro abitato di Santa Maria Maddalena e nelle località Malcantone, Bosco e Occhiobello. L’acqua invade le campagne e i casolari e prosegue verso Fiesso Umbertino, Canaro, Garofalo, Frassinello. In compenso, grazie alla rottura a Occhiobello, scende il livello a Polesella. Circa 1.500 profughi vengono portati con auto e camion a Rovigo per trovare alloggio nei locali dell’Ente comunale di assistenza, nelle scuole e nell’ex stabilimento Valle di Susa. Un’altra grave rottura a Paviole dove l’argine è crollato per 100 metri. 
• Intanto la marea limacciosa si allarga rapidamente nella pianura: si prevede che alla fine una zona di 40mila ettari sarà coperta dall’alluvione toccando i comuni di Bergantino, Melara, Castelmassa, Gaiba, Ceneselli, Calto, Salara, Ficarolo, Stienta, Fiesso Umbertino, Pincava, Frassinelle, Castelguglielmo, Bagnolo, Trecenta, Canaro.