Comandini, 11 giugno 1861
• Il curato di San Luigi di Lione, mons. Chabert (per inspirazione, pare, del profugo da anni dalla sua sede di Torino, mons
• Il curato di San Luigi di Lione, mons. Chabert (per inspirazione, pare, del profugo da anni dalla sua sede di Torino, mons. Franzoni) manda alla Gazzette de France, che la pubblica, lettera nella quale chiama «fatto enorme» la somministrazione dei sacramenti al co. di Cavour; domanda se fu al conte chiesta ampia ritrattazione, essendo egli colpito da scomunica maggiore; o se fu un atto di compiacenza, di connivenza per parte di un prete infedele al suo dovere; e conclude: «una cosa sinora è certa, ed è che i depositari dell’autorità arcivescovile di Torino non hanno nulla permesso, nulla autorizzato, atteso che essi non furono in alcun modo prevenuti, nè consultati, e che tutto si è fatto a loro insaputa.»