Salmaggi e Pallavisini, 6 aprile 1943
Yamamoto pianifica una vasta offensiva aerea
• Pacifico meridionale. Dopo il disastro della Battaglia del Mare delle Bismarck (3-5 marzo), Yamamoto giudica necessaria un’azione su vasta scala per frenare la pressione americana in tutto il settore. Date le forti perdite di naviglio da guerra e da trasporto, non è possibile pensare né a una operazione navale, né a una operazione terrestre. L’unica soluzione possibile è quella di un grande attacco aereo “che faccia allentare gli artigli dell’aquila americana”, la quale minaccia sia le basi in Nuova Guinea, sia le Salomone. È chiaro che gli americani mirano alla conquista delle Salomone settentrionali e della grande base di Rabaul nella Nuova Britannia. La caduta di Rabaul darebbe al nemico un trampolino di lancio verso le Filippine, e potrebbe consentirgli di isolare Truk, che è il punto chiave delle forze imperiali nipponiche nel Pacifico, la loro Pearl Harbor. Poiché da molti segni è facile capire che la grande offensiva americana sta per essere lanciata, Yamamoto decide di agire subito, concentrando tutte le forze aeree disponibili a Rabaul nella Nuova Britannia, a Kavieng nella Nuova Irlanda, a Buin a sud di Bougainville. Anche i gruppi aerei imbarcati sulle portaerei sono trasferiti a terra. [Salmaggi e Pallavisini]