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 1943  marzo 26 Venerdì calendario

La battaglia delle Isole Komandorski

Battaglia delle Isole Komandorski. Una piccola squadra navale americana formata da 2 incrociatori, il Salt Lake City e il Richmond, e da 4 cacciatorpediniere, al comando del contramm. C.H. McMorris, pattugliando le acque a sud dell’arcipelago sovietico delle Isole Komandorski, intercetta una squadra nipponica al comando del viceammiraglio Moshiro Hosogaya e formata da 1 incrociatore pesante (Nachi), 2 incrociatori leggeri e 8 cacciatorpediniere, di scorta a un convoglio di rifornimenti per le guarnigioni giapponesi nelle isole di Kiska e Attu, nelle Aleutine. Con grande coraggio, la squadra americana affronta il nemico, e alle 8.40 un proiettile del Richmond centra il Nachi provocando un incendio. Verso le 9, il Nachi riceve ancora vari colpi che lo danneggiano gravemente. Pur tuttavia, l’ammiraglia nipponica si rimette presto in condizioni di combattere e verso le 9.30 concentra il suo fuoco sul Salt Lake City, che evita i colpi ma perde velocità a causa di un motore in avaria e alle 10.10 è centrato in pieno da un proiettile nemico che provoca un grosso incendio a bordo. Un altro colpo apre una falla nello scafo. Mentre gli incrociatori nipponici si lanciano sulla nave americana per finirla, intervengono i cacciatorpediniere USA che si lanciano sulla formazione nipponica, inducendola a desistere. A corto di nafta, e nel timore che nel frattempo intervengano più consistenti forze nemiche, e magari gli aerei USA di base ad Amchitka, il viceammiraglio Hosogaya interrompe lo scontro e si ritira. I trasporti giapponesi hanno già invertito la rotta dal principio dello scontro e d’ora in poi le guarnigioni delle Aleutine saranno rifornite soltanto a mezzo di sommergibili. L’ultima grande battaglia di artiglierie navali nel Pacifico si conclude con un bilancio in parità (Salt Lake City e Nachi gravemente danneggiati) dal punto di vista delle perdite, ma con una vittoria strategica per gli americani, il cui blocco delle Aleutine non sarà più forzato da navi di superficie. [Salmaggi e Pallavisini]