18 gennaio 1950
Tags : La belva di San Gregorio
Secondo la pubblica accusa l’unica colpevole è Rina Fort
• «La requisitoria del Procuratore Generale dott. De Matteo nel processo contro Caterina Fort, iniziata alle 16,10, dura cinque ore esatte. Un solo intervallo. Un quarto di ora, alle 17,30. Alla fine della sua perorazione, il rappresentante della pubblica accusa chiede per l’imputata la pena dell’ergastolo. Il crimine di via San Gregorio, secondo la pubblica accusa, non ha che una protagonista: Caterina Fort. Lei sola la sera del 29 novembre 1946 era nella modesta casa di fronte alla moglie e ai bambini del proprio amante, di fronte a coloro che costituivano l’ostacolo e la minaccia incombenti al progredire materiale della sua esistenza. Contro quell’ostacolo e davanti a quella minaccia si scatenò la furia sanguinaria di Rina Fort come un uragano. Tutti gli altri personaggi del dramma, secondo la pubblica accusa, non sono che ombre: poveri, meschini, squallidi personaggi chiamati a questo processo soltanto dalla malvagità della sterminatrice. È un’ombra lo Zappulla, cioè il fantomatico Carmelo, è un’ombra lo “sconosciuto”; ombra anche il Ricciardi, la cui responsabilità morale nel dramma che doveva portare Caterina Fort al delitto è risultata evidente e rimane, secondo la pubblica accusa, innegabile, ma fuori del processo. Perché la sua responsabilità materiale così necessaria alla legge non è emersa; anzi è risultata inesistente». [Lincoln Cavicchioli, Sta. 18/1/1950]