30 novembre 1946
Tags : La belva di San Gregorio
Trovati cadaveri Franca Pappalardo e i suoi tre bimbi
• Poco dopo le otto di un sabato
freddo e umido, Pina Somaschini, la nuova commessa del Ricciardi, bussa invano alla
porta di casa del titolare, in via San Gregorio al numero 40. Scopo della
visita: farsi consegnare dalla moglie del Ricciardi, da alcuni giorni fuori
Milano, le chiavi del negozio, per poter aprire come tutte le mattine. Non
ottenendo risposta, la Somaschini spinge la porta socchiusa, e chiamando a gran voce
la signora, si introduce rispettosa nell’appartamento avvolto dalla penombra.
D’un tratto scorge sul pavimento, in una pozza di sangue, uno dei figlioletti
del Ricciardi. Poco distante, riversa sul pavimento in senso contrario a quello
del
piccolo, la signora Ricciardi. La commessa, sconvolta, corre in strada cercando
aiuto a gran voce. Arrivano prima i giornalisti e i fotografi che la polizia. I
giornali del pomeriggio escono con articoli a quattro colonne e fotografie dei
cadaveri. Una volta accorsi, gli uomini della questura, dopo aver isolato
dapprima lo stabile e poi l’intera via, trovano nell’appartamento altri due
piccoli cadaveri: gli altri figli del Ricciardi.
In totale, l’assassino o gli assassini hanno brutalmente ucciso, quasi
sicuramente con una spranga in ferro dagli spigoli accentuati, la moglie del
Ricciardi, Giovannino di 7 anni, Giuseppina di 5 e Antoniuccio da poco
svezzato. [Lincoln Cavicchioli, Sta.Se. 7/1/1949]