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 1870  agosto 25 calendario

• La principessa Clotilde risponde al padre Vittorio Emanuele una lettera nobilissima, con la quale dichiara di non voler e di non poter accogliere l’invito a lasciare Parigi

• La principessa Clotilde risponde al padre Vittorio Emanuele una lettera nobilissima, con la quale dichiara di non voler e di non poter accogliere l’invito a lasciare Parigi. Essa dice fra l’altro: «L’assicuro che non è il momento per me di partire; capisco che la sua affezione me lo consigli; ma già convinto, caro Papà, che non siamo lì. La mia partenza farebbe il più pessimo e deplorevole effetto, non glielo nascondo, so cosa si dice e si pensa qui... «Non ho la menoma paura, non capisco nemmeno, ch’io possa aver paura. Di che? E perchè? Il mio dovere è di rimanere qui tanto che potrò, dovrei io restarci e morirci, non si può fuggire davanti al pericolo. Sono francese, non posso abbandonare il mio paese; quando mi sono maritata, quantunque giovane  sapevo cosa facevo e se l’ho fatto è perchè l’ho voluto. Il bene di mio marito, dei miei ragazzi, del mio paese, è ch’io rimanga qui. L’onore persino del mio nome; l’onor suo, caro Papà, se posso così esprimermi, l’onor della mia patria nativa. Tutto questo glielo dico, dopo aver riflettuto molto. Lei mi conosce caro Papà, nulla mi farà mancare al mio dovere. E ci mancherei se partissi in questo momento. Non tengo al mondo, alle ricchezze, alla posizione che ho, non ci ho mai tenuto, caro Papà; ma tengo a adempire, sino alla fine, il mio dovere. Quando non potrò più far diverso, partirò, non farò imprudenze, stia tranquillo, sarebbe una sciocchezza da parte mia, e lo capisco...  «Non sono una principessa di Casa Savoia per niente. Si ricordi cosa si dice dei Principi che lasciano il loro paese? Partire, quando il paese è in pericolo, è il disonore e l’onta per sempre. «Se parto non abbiamo più che nasconderci. Nei momenti più gravi, bisogna aver energia e coraggio, li ho, il Signore me li ha dati e me li dà».