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 2011  novembre 16 Mercoledì calendario

Biografia di Gaspare Finali

Cesena (FO) 1829 - Marradi (FI) 1914. Patriota, economista, scrittore, fu eletto deputato nel ’65 e nominato senatore nel ’72; esponente della destra, fu ministro dell’agricoltura (1873 - 1876) con Minghetti, dei lavori pubblici (1889 - 1891) con Crispi e del tesoro (1901) con Saracco, nell’ultimo mese di vita del governo di salute pubblica del presidente del Senato; nel frattempo fu anche presidente della corte dei conti (1893 - 1907). [Luigi Figura I governi d’Italia da Cavour a D’Alema Edizioni Virgilio, Milano 2000].

Passi del ritratto che ne fece il Morello sull’"Oca", ritratto ripreso poi dall’"Illustrazione italiana" del 20 gennaio 1901 (Finali era ancora vivo): «...Romagnolo puro sangue, egli è cresciuto e si è temprato nel fuoco di quell’ardente regione, che estende e rafforza i sentimenti fino all’entusiasmo (...) può intrecciare un discorso o una relazione finanziaria coi fiori delle odi di Orazio e con le terzine di Dante. Giovane fu cospiratore e ribelle fra i più audaci; uomo maturo, militò nella Destra, e fu fedele a Minghetti nella buona come nella cattiva fortuna. Ormai, egli ha passato i settant’anni; ma la forte e robusta persona, la testa energica, la vita sempre attiva non rivelerebbero tanta età, se il troppo nero dei baffi e del pizzo non dimostrasse la troppo tenace volontà dell’uomo a dare agli altri ed a sè stesso la dolce illusione faustesca dell’eterna giovinezza (...) nato a Cesena il 20 maggio 1829, fu condannato a morte sotto il regime austro papale. Si rifugiò in Piemonte, dove Cavour nel 1857 lo nominò direttor generale delle tasse e del Demanio. Nel 1859 fu segretario del governo delle Marche (dov’era governatore straordinario Lorenzo Valerio - ndr). Come deputato, sedette sempre a destra; e nel luglio 1873 fu ministro del commercio nell’ultimo gabinetto Minghetti, col quale cadde nella memorabile giornata del 18 marzo 1876. Quando Crispi voltò il timone verso destra, nel marzo 1889, richiamò il Finali affidandogli i lavori pubblici. Ma in altra memorabile seduta, quella del 31 gennaio 1891, quando Crispi, rispondendo alla terribile requisitoria del Bonghi contro la Sinistra, si scatenò alla sua volta contro la Destra, e specialmente contro l’ultimo ministero Minghetti, di cui il suo collega Finali faceva parte, il Finali si alzò di scatto dal banco dei ministri, e uscì dall’aula come un fantasma. Fu il segnale della tempesta, nella quale fu seppellito il primo ministero Crispi. Della sua operosità letteraria, è saggio prezioso il volume pubblicato tre anni fa: La vita politica di contemporanei illustri  (e sono Cavour, Ricasoli, Farini, Sella, Mamiani, Minghetti). È uno dei più valenti collaboratori dell’Antologia. E si ricorda pure l’elegante versione di due commedie di Plauto: Captivi e Miles gloriosus» [L’Illustrazione italiana 20 gennaio 1901]