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 1989  settembre 06 Mercoledì calendario

Scandalo della Banca nazionale del lavoro

Uno scandalo finanziario investe la Banca nazionale del lavoro. Il «case Atlanta» si è aperto un mese fa con l’arrivo degli agenti dell’Fbi nella filiale della Bnl della città americana; un funzionario americano della filiale stessa, ha fatto sapere agli inquirenti che nella sede venivano fatte operazioni sospette. In seguito all’intervento degli agenti in Usa anche le autorità italiane si sono mosse ed è scattata l’indagine di via Nazionale. In tutto, dunque, appena quattro settimane, durante le quali, però, ha preso corpo una vicenda che si è andata rapidamente dilatando fino ad assumere, secondo le voci, le dimensioni di un affare da 3500 miliardi di lire. Ad agosto è scattata l’indagine della Banca d’Italia, affidata ad un team guidato dall’ispettore Antonio Ferrari, che si è affiancata a quella parallela condotta dalla Federal Reserve negli Stati Uniti. La Bnl, con un comunicato ufficiale, ha ammesso che nella sua filiale di Atlanta «sono state poste in essere alcune operazioni non autorizzate dalla competente direzione dell’area Bnl del Nord America. Tali operazioni — precisa la nota — hanno riguardato il finanziamento di esportazioni dirette verso la Repubblica irachena». Si tratta, in pratica, di lettere di credito emesse a favore di imprese statunitensi, europee ed italiane a fronte, si afferma, di esportazioni di prodotti agricoli, macchinari ed impianti agricoli ed industriali. La procura di Roma ha dato il via ad un’indagine: il giudice Ugo Giudiceandrea ha aperto un fascicolo intestato «atti relativi a Bnl Atlanta». Per ore e ore ha resistito, tentando dì non lasciare il posto: poi, questa sera, Nerio Nesi, presidente della Banca Nazionale del Lavoro, si è dimesso. Analoga decisione ha preso, con meno indugi, il direttore generale, Giacomo Pedde. Dopo una giornata convulsa, l’annuncio è stato dato da un comunicato della Bnl.