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 1967  gennaio 27 Venerdì calendario

Le ultime ore di Luigi Tenco

Ore 0.20. Luigi Tenco esce dal casinò e manda al diavolo delle ammiratrici che gli chiedono l’autografo. Prende l’auto e fa salire Dalida, parte sgommando e per poco non investe Pettenati: sono diretti al ristorante Nostromo, per una cena organizzata dalla Rca. Dalida, spaventata, lo fa fermare e scende in attesa di un altro passaggio. Tenco si va sdraiare su un sofà del foyer del casinò. Lo svegliano per chiedergli di portare fino al locale la moglie di un funzionario della casa discografica. Accetta, ma la donna dopo pochi metri lo fa fermare e scende dicendo agli altri: «Mi dispiace, ma io ho dei figli». Con lui sale di nuovo Dalida, la porta al ristorante e se ne torna indietro, all’albergo.

• Dopo qualche minuto quelli che sono a cena al “Nostromo” sono preoccupati per come hanno visto Tenco guidare. Telefonano all’hotel: il cantante è rientrato.

• Mancano pochi minuti all’una. Luigi Tenco è nella camera 219, nella dépendance dell’Hotel Savoy: è l’ultima stanza dell’edificio, la più lontana dalla hall, con affaccio su via Fratelli Asquasciati. La camera non è di lusso: entrando, sulla sinistra si trova un grande mobile a cassettoni e poi uno specchio, due sedie, un letto e una scrivania. Alla destra del letto la porta del bagno privato. Tenco telefona al produttore Melis, che tanto l’aveva scongiurato di non partecipare al Festival: questi si fa negare (vuole la linea libera: sua madre è in ospedale e versa in gravi condizioni). Allora telefona a Valeria, la ragazza romana che ama in segreto e che stava per dargli un figlio, prima di essere investita da un’auto e abortire. Tenco ha la bocca impastata, è agitato e stanco, le dice di aver litigato con Dalida ma non racconta di aver annunciato solo il giorno precedente il matrimonio con la cantante. Poi lentamente si calma. Si danno appuntamento: lui vuole guidare fino Roma, ma la ragazza gli chiede di andarla a prendere all’aeroporto di Genova, tra qualche ora. Parlano del viaggio in Kenya, da fare dopo che lei avrà discusso la tesi a marzo. Vogliono comprare un casolare a Cori, nella campagna romana. Andranno a vivere lì. Parlano del figlio perso, ma sono giovani, ci riproveranno. È sicuro che dietro alla sua esclusione ci sia una combine: non vede l’ora di dire tutto in una conferenza stampa, domani. Riaggancia.

Ore 1.25. I proprietari del ristorante “Nostromo” vedono Dalida andare via insieme ai discografici Dossena e Simone.