3 febbraio 1961
Vajont, la frana è inevitabile «meglio abbandonare il progetto»
• Quindicesimo rapporto geologico di Müller sulla frana del Toc. Müller parla di due differenti frane, una a Est e una a Ovest del torrente Massalezza. Diverse le interpretazioni di questa doppia frana: per Edoardo Semenza si tratta di una frana unica che Müller divide «in porzioni tipografiche unicamente per comodità d’esposizione» (Ascari 40); per gli ingegneri della SADE si tratta di due distinte frane. Le conclusioni cui giunge Müller sono senza speranze per l’intero impianto: «A mio parere non possono esistere dubbi su questa profonda giacitura del piano di slittamento o della zona limite. Il volume della massa di frana deve essere quindi considerato di circa 200 milioni di metri cubi» (Cp Al 12). Secondo Müller le contromisure sono ormai irrealizzabili sul piano pratico, umano ed economico. La sola misura di sicurezza possibile e percorribile è l’abbandono del progetto: «Alla domanda se questi franamenti possono venire arrestati mediante misure artificiali, deve essere risposto negativamente in linea generale; anche se, in linea teorica, si dovesse rinunciare all’esercizio del serbatoio, una frana talmente grande, dopo essersi mossa una volta, non tornerebbe tanto presto all’arresto assoluto». [Cp Al 13] La relazione Müller non verrà mai inviata agli organi di controllo. [Paolini-Vacis 1997]